E’ stato presentato ufficialmente alla stampa Antonio Conte che da oggi sarà a tutti gli effetti il nuovo allenatore della Juventus. Accompagnato in sala stampa dal dg Beppe Marotta dopo aver messo poche ore prima nero su bianco per un biennale con scadenza 30 giugno 2013, l’ex capitano bianconero si è presentato al popolo juventino con queste parole: “Ci tengo iniziare col dire che questo per me è un ritorno a casa e non posso che ringraziare la società per aver creduto in me“.
A dare il benvenuto al nuovo tecnico è Marotta che spiega ai giornalisti presenti le motivazioni che hanno portato alla scelta di Conte “perchè sa far giocare bene la squadra e perchè con lui vogliamo tornare a vincere“. L’ex tecnico di Arezzo, Bari, Atalanta e Siena ha finalmente realizzato il suo sogno nel cassetto e chiarisce i motivi che lo hanno spinto ad accettare l’incarico in un club che negli ultimi anni si è guadagnato l’appellativo di “brucia-allenatori”: “Tornare qui come allenatore è una cosa che avevo prefissato quando ho iniziato questa carriera. La Juventus merita di tornare al più presto al successo. Ma per tornare grandi bisogna lavorare duro, con tanti sacrifici. Solo con il lavoro si può tornare a vincere“.
Centrocampista ai tempi della Juventus dal grande cuore, instancabile e con il fiuto del gol inevitabile è la domanda su chi gli addetti ai lavori lo ha definito come suo erede, Claudio Marchisio, soffermandosi anche su chi l’allenatore affiderà la regia della zona nevralgica del campo: “Pirlo e Marchisio sono di qualità, corsa e Nazionali. Sono giocatori di carisma e personalità. Hanno identikit preciso che dice Juve. Sono contentissimo di averli a disposizione“. Conte poi cede la parola al dg quando gli viene chiesto di una possibile cessione che riguarda il numero 8, quella stessa maglia che lui ha indossato per 13 lunghi anni: “Marchisio è un giocatore importante anche perché arriva dal settore giovanile. Abbiamo appena prolungato il contratto fino al 2016 e questo vuol dire che noi crediamo in lui. Le voci circa una sua cessione sono solo fantasie giornalistiche“.
Inevitabile anche parlare dei due leader della squadra, Del Piero e Buffon: “Sono un valore aggiunto perché sanno cosa è la juventinità e sanno cosa serve per vincere. Mi aspetto che non sbagliano su nulla: comunicazione e comportamenti“.
E sul mercato: “Ho in mente gli identikit, poi toccherà alla società cercare di fare mercato”. ma le idee sono già ben chiare: “Non importa se spendi poco, bisogna spendere bene“.
Infine Conte spiega la sua filosofia di gioco: “La Juve deve avere la palla, fare la partita e questa è la mentalità che trasmetterò alla squadra. Dovremo essere corti, mai stare troppo arretrati, avere il possesso del pallone e recuperarlo il più in fretta possibile. Quello che serve è la mentalità di imporre la propria personalità. Non serve rivoluzionare la squadra, servono dei rinforzi“.
Dopo la disastrosa stagione appena conclusa, è ancora presto per dire se la Juve abbia fatto la scelta giusta. Di certo c’è però che puntare su Conte vuol dire affidare la guida del club a chi il bianco e nero ce l’ha nel dna e sa cosa vuol dire giocare con quella maglia che è sinonimo di vittoria e di trionfi.