F1: le pagelle del GP di Monaco

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Diamo i voti ai protagonisti del Gran Premio di Monaco 2011.

Vettel 8: questa volta lo assiste la fortuna, materializzatasi sotto forma di bandiera rossa al giro 72 quando ne mancavano solo 6 che stoppa la gara consentendogli di cambiare le gomme ormai alla frutta e di conseguenza tenere a bada Alonso e Button minacciosi dietro di lui con gomme più fresche. Vince ma non stravince. E’ la sua prima affermazione a Montecarlo.

Alonso 9: che gara per lo spagnolo della Ferrari. Ha accarezzato, anche se per poco, il sogno della vittoria, sarebbe stata la terza sulle strade del Principato e con tre vetture diverse. Grinta, affidabilità e grande cuore, lo spagnolo, nonostante il brutto avvio di campionato della Rossa, non ci pensa proprio a gettare la spugna. Tenta in tutti i modi di superare un Vettel in crisi con le gomme ma la bandiera rossa gli nega l’impresa.

Button 9: sfortunato perchè se non fosse entrata la safety car forse avrebbe vinto lui dal momento che si trovava in testa alla gara e con un bel margine su Vettel. Risulta il più veloce in pista oggi. E’ il pilota più costante della F1 ma serve anche un pizzico di aggressività ogni tanto, e oggi ha dimostrato di averne parecchio.

Ferrari 7.5: dopo il terremoto dirigenziale che ha portato in settimana all’allontanamento dal muretto del direttore tecnico Aldo Costa spostato a nuovo incarico, si vede finalmente una vettura aggressiva, non che il responsabile fosse il povero Costa, anche se gran parte del merito va ad Alonso che porta la F150th sempre al limite. Un passo in avanti è stato fatto, ora bisogna mantenere questa competitività anche sugli altri circuiti. La strategia è perfetta.

Webber 5: ha una macchina perfetta nella mani ma non riesce a sfruttarne tutto il potenziale come invece fa il compagno di box. Parte terzo, arriva quinto nel GP che l’anno scorso lo vide trionfatore. Sveglia Mark!

Hamilton 5: perde la possibilità di vittoria già sabato quando decide erroneamente di restarsene quieto ai box durante la sessione che assegna la pole per uscire negli ultimi due minuti correndo il rischio di non portare a termine neanche un giro cronometrato; vuole riscattarsi oggi e attacca come un dannato, come se fosse in una sorta di trance, dal primo all’ultimo giro, a volte anche in maniera rude e scorretta, con l’obiettivo di guadagnare più posizioni possibili. Penalizzato una prima volta con un drive-through, ne subisce una seconda a fine gara di 20 secondi da aggiungere al tempo totale di gara.

McLaren 4: sbaglia la strategia in qualifica per Hamilton, la sbaglia in gara per Button. Come se non bastasse durante il primo pit stop i maccanici non sono efficaci. La vettura nelle ultime settiamne ha fatto enormi progressi avvicinandosi di molto alla Red Bull ma per competere bisogna che non si commetta nessuna sbavatura.

Kobayashi 7.5: il samurai porta a casa un quinto posto prezioso grazie ad una strategia conservativa che gli ha permesso di non usurare particolarmente gli pneumatici. E’ uno dei piloti più talentuosi della F1.

Massa 5.5: gara senza particolari acuti, conserva la sua posizione e soffre la “marcatura a uomo” di Hamilton. La sua gara finisce contro le barriere del tunnel dopo che lo stesso inglese gli aveva danneggiato la vettura poche curve prima, alla Loews.

Mercedes 4: giornata storta sia per Schumacher che per Rosberg: il sette volte campione del mondo viene abbandonato dal propulsore alla Rascasse, Rosberg termina la sua gara in 11esima posizione. Gara da dimenticare.

Barrichello 6.5: primi punti stagionali per il “vecchio” Rubens che termina in nona posizione a dimostrazione di quanto su questo circuito conti l’esperienza e la bravura del pilota prima che la vettura.

Montecarlo 10: erano anni che non si assisteva ad un Gran Premio di Monaco così appassionante ed emozionante. Peccato che Hamilton si autoescluda dalla lotta già nelle qualifiche, avrebbe sicuramente entusiasmato lì davanti. Il circuito, il gioiello della Formula 1, la gara più prestigiosa della stagione, non perde mai il suo fascino e ritrova anche quei sorpassi che negli ultimi anni sono letteralmente scomparsi.

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