Domenica scorsa nell’umiliante sconfitta contro il retrocesso Bari il Dall’Ara non ha risparmiato qualche fischio anche a lui, il bomber, il faro della squadra e il protagonista principale di una salvezza per molti versi impossibile. Marco Di Vaio è al centro di un vero e proprio vortice negativo che potrebbe intaccare l’amore e la stima di una città che solo qualche mese fa lo aveva fatto entrare ufficialmente nella sua storia con la consegna del Nettuno d’Oro.
Il riconoscimento, il più importante della città viene consegnato a chi si è distinto e fatto emergere il blasone della città con le sue gesta. Lo stesso Di Vaio dopo l’esplosione dello scandalo decise di riconsegnare il Nettuno d’Oro sicuro però di risolvere la questione nel più breve tempo possibile, invece ieri è arrivata l’informazione di garanzia con accuse pesanti “falso ideologico in atto pubblico commesso da un privato, reiterato più volte e la truffa continuata ai danni del comune”.
Il capitano per evitar di pagare 45 multe per infrazione delle zone a traffico limitato avrebbe dichiarato di aver accompagnato la disabile Marilena Molinari, anch’essa colpita dal procedimento, nelle zone off limit per alcune commissione. Di Vaio però, quando fu ascoltato dagli inquirenti negò di aver mai accompagnato la disabile in centro con la sua auto. Stessa versione della Molinari.
La società comunque prende le distanze precisando “Il Bologna non c’entra nulla, Marilena Molinari non è una nostra dipendente. Ovviamente non ci fa piacere, ma il fatto che una persona sia indagata non significa che sia colpevole. Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso. Il reato di cui Di Vaio è accusato – ha detto Guaraldi – di per sé non è un granché, non è accusato di omicidio o di stupro, ma il problema è etico. Vedremo cosa fare come società, ma il mio auspicio è che la vicenda si risolva e si chiarisca”.