Andrea Bargnani torna a parlare del suo futuro, messo in discussione qualche tempo fa dalla dirigenza dei Toronto Raptors, e della Nazionale Italiana.
Il centro italiano risponde in primis a chi aveva fatto emergere dubbi sul suo talento:
- “So gestire le critiche, il futuro NBA non mi spaventa. Non c’e’ bisogno di nessun chiarimento: se non criticano me, che sono il giocatore franchigia, chi devono criticare? E’ stata un’annata negativa, non siamo nemmeno andati vicino ai playoff. Qualche critica nei miei confronti e’ stata meritata. Qualche altra, invece, no. Ma so gestire benissimo la situazione. Io ho un contratto per i prossimi 4 anni con i Raptors e sono sereno. Il mio futuro? Non si puo’ mai dire. Ogni giocatore puo’ essere scambiato in qualsiasi momento nella NBA. E quest’estate, oltretutto, c’e’ anche il rischio del lockout“.
Queste le parole di Bargnani a chi chiedeva informazioni sulla sua situazione in Canada facendo riferimento alla serrata che potrebbe scattare senza l’intesa tra giocatori e proprietari sul contratto collettivo. Bargnani e’ rientrato in Italia da pochi giorni e da spettatore sta seguendo i playoff NBA. La notizia piu’ fresca e’ la clamorosa eliminazione dei Los Angeles Lakers: i detentori del titolo sono stati travolti dai Dallas Mavericks e sono usciti di scena con l’onta del cappotto (leggi l’articolo). Questo il suo pensiero al riguardo:
- “Non mi aspettavo assolutamente un risultato del genere, i Lakers erano i campioni fino a poche ore fa. Hanno perso 4-0, nell’ultima partita hanno perso di quasi 40 punti. Deve essere successo qualcosa nello spogliatoio durante i playoff. Nella Western Conference Memphis mi sta stupendo, ma penso ancora che Oklahoma City possa arrivare in fondo. A Est, credo che Boston sia ancora la squadra da battere anche se in semifinale e’ sotto per 2-1 contro Miami.“
C’è tempo anche per una battuta sulla Nazionale Italiana di basket che questa Estate sarà impegnata negli Europei:
- “Abbiamo un bel gruppo, possiamo fare bella figura, rimanendo umili. Giovani azzurri da portare in NBA? Sinceramente non ne vedo altri, anche perché ci si deve entrare pronti, altrimenti il rischio è quello di perdersi e di finire in panchina mettendo a rischio la carriera“.