Cairo contestato, non lo salva neanche il “Grande Torino”

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Nel giorno in cui si ricordava una grande pagina del passato c’è stato spazio anche per contestare il presente. Durante le commemorazioni del “Grande Torino” una parte del popolo granata non ha per niente gradito la presenza del presidente Urbano Cairo e gli ha riservato un accoglienza fatta di fischi ed insulti. Applausi invece per la squadra nel momento più delicato della stagione, visto che la zona play-off è davvero a portata di mano.

La curva Maratona aveva messo in chiaro di non volere il presidente sulla collina di Superga, ma Cairo ha preferito seguire la squadra in quello che è considerato uno dei luoghi simbolo del tifo granata. C’è voluto l’intervento della polizia per calmare gli animi ma va anche sottolineato come la maggiorparte dei tifosi presenti si sia dissociata dalla contestazione, probabilmente più per la sacralità del luogo e dell’occasione che per supporto reale a Cairo.

Lo sfogo del massimo dirigente non tarda comunque ad arrivare :”È stata una brutta pagina per quello che si è visto, ma è stata anche una pagina bella perché c’è gente sana che incarna un dna speciale, da Toro“. Ma anche le parole (poste vicino alla lapide) dei tifosi testimoniano come la contestazione sia stata fuori luogo:”Qui tutti hanno il diritto di salire e qui tutti hanno il dovere di rispettare: restate in silenzio e riflettete su come tifate. Perché davanti a voi avete unione e forza, davanti a voi c’è il Toro: la nostra essenza“.

Probabilmente le frange più calde del tifo torinista avrebbero dovuto scegliere un’occasione diversa per contestare il presidente, che nel bilancio finale della giornata appare determinato a non cedere alla pressione della piazza.

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