Sono passati i primi tre mesi di un 2011 tennistico che ha un unico protagonista, dominatore in lungo e in largo dei campi in cemento australiani, arabi ed americani.
Novak Djokovic è assolutamente un giocatore rinato, attenzione, quando parliamo di rinascita non vuol dire che 5 mesi fa il serbo era nelle retrovie, anzi, il suo talento gli ha permesso di navigare sempre a vista delle prime posizioni, ma da quando ha conquistato la Coppa Davis con la sua nazionale a Dicembre, praticamente la parola sconfitta è sparita dal suo vocabolario. Sarà il nuovo psicologo, il nuovo nutrizionista ma quello che colpisce in Nole è la nuova fiducia con cui scende in campo, fiducia che gli permette di recuperare sia ad Indian Wells che a Miami un set a Nadal colui che le rimonte le attuava ma non le subiva mai.
Proprio il maiorchino ha dimostrato che il suo tennis è ancora di assoluto livello con le finali ai Masters americani, ma adesso si arriva a casa sua, la terra rossa dove il mancino di Manacord deve difendere la bellezza di 7000 punti, frutto del dominio attuato in un 2010 perfetto che lo ha visto vittorioso in tutti i più importanti tornei sul rosso. Sarà il nuovo banco di prova per Nadal che dovrà respingere l’ attacco di Djokovic al trono mondiale.
E Federer? Si proprio lui, il tennista più forte e talentuoso di tutti i tempi vive forse la parabola discendente di una carriera sontuosa, coronata da 16 slam e di una bellezza tennistica al limite della perfezione. Il 2011 lo ha visto sconfitto due volte da Nadal, tre da Djokovic ed anche una da Andy Murray, forse indizio che il suo tennis, ma soprattutto la sua testa, non è capace di reggere più simili match.