Niente di più facile che trovare qualche citazione celebre che possa rappresentare il passaggio societario in casa Roma: da “un americano a Roma” a “vacanze romane” il cinema ha anticipato di qualche decina d’anni l’arrivo di Tom DiBenedetto sulle rive del Tevere, sponda giallorossa. Ancora rimandata la firma per il passaggio della società, che dovrebbe finalmente arrivare intorno al 20 aprile a Boston, quartier generale del magnate americano e degli altri soci facenti parte della cordata che prenderà il controllo della società capitolina. Ma quali sono le prospettive per la nuova Roma made in USA?
MERCATO – Negli ultimi anni il mercato della Roma è stato sempre all’insegna del “low cost” con tanti giocatori arrivati in prestito, svincolati o a prezzi quasi di saldo. Ma con la nuova proprietà pare probabile che questa linea verrà presto abbandonata e sostituita da una campagna acquisti grandi firme, con il classico “Zio d’America” pronto a far sognare i tifosi. Iniziano a circolare i primi nomi e sono sicuramente suggestivi: per il ruolo di portiere si è vociferato di un possibile arrivo di Buffon, magari con una contropartita tecnica (Menez), che garantirebbe alla retroguardia giallorossa oltre a un grande giocatore, un uomo carismatico capace di infondere sicurezza a tutto il reparto. Per la difesa si dovrà pensare a sostituire Mexes, che non sembra intenzionato ad aspettare l’evoluzione della situazione societaria e il cui futuro appare sempre più in rossonero. Ed a sostituirlo potrebbe essere Diego Lugano, in passato vicino alla maglia laziale ed adesso offertosi a più riprese alla Roma, anche se il nome buono potrebbe essere quello di Gabi Milito del Barcellona, pronto a seguire le orme del fratello Diego e a cercare una seconda giovinezza in Italia. Sulla mediana gli americani hanno messo gli occhi su un altro giocatore blaugrana, il fortissimo centrocampista argentino Mascherano, sempre più ai margini nella squadra di Guardiola e pronto a fare le valige. In attacco c’è da chiarire la situazione di Borriello, ad inizio anno trascinatore dei giallorossi ed adesso sempre più in conflitto con una parte dello spogliatoio. La Roma deve pagare ancora 10 milioni per il suo riscatto e non è detto che il centravanti azzurro non possa cambiare maglia a fine anno. E se da un lato la cessione di Borriello è un problema dall’altro libera un posto in un attacco affollato, e se partisse anche Menez non è detto che la Roma non possa entrare in corsa per Alexis Sanchez.
DIRIGENZA E ALLENATORE – Ma oltre ai giocatori cambierà parecchio anche in società a partire dal direttore sportivo: iniziano a circolare i nomi di Franco Baldini e Walter Sabatini per sostituire Pradè, che comunque ha fatto un buon lavoro in un momento difficile per la società e potrebbe riuscire a strappare una riconferma almeno per l’anno prossimo. Da chiarire il ruolo di Montali che potrebbe ricoprire il ruolo di direttore generale e che comunque dovrebbe rimanere vicino alla dirigenza romanista. Capitolo allenatore sempre più incerto con Montella che si sta dimostrando all’altezza della situazione ma che potrebbe essere sostituito per lasciar spazio a un tecnico più esperto. Anche qui le supposizioni si sprecano: si guarda ai tecnici italiani in Premier anche se Ancelotti appare sempre più lontano dal ritorno in patria, mentre la panchina di Mancini sembra quantomeno traballante. Rientrano nella lista dei papabili Gasperini e il tecnico emergente Villas Boa con DiBenedetto che potrebbe ripercorrere la strada che fece Abramovič quando ingaggiò il giovane Mourinho.
Insomma una Roma in divenire, con un futuro che appare roseo grazie ai capitali americani che potrebbero farle fare quel salto di qualità per competere alla pari con le superpotenze milanesi. Ma visto che manca ancora la firma un’altra citazione sembra d’obbligo: “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Trapattoni docet.