Il comunicato scritto congiuntamente da Unicretid, Italpetroli e As Roma llc ha praticamente sancito il definitivo passaggio di consegne della Roma alla cordata americana capitanata da Tom DiBenedetto. Le firme arriveranno tra una ventina di giorni ma sin dalle prime battute si intuisce che per il facoltoso italoamericano la strada sarà ricca di insidie e per acquistare credibilità dovrà mostrare in fretta le sue reali intenzioni mostrando chi gestirà la Roma e quali saranno gli obiettivi societari.
Sul web i popolo giallorosso si divide, chi è cauto e non crede all’Eldorado, chi invece crede nell’Eldorado e in una Roma finalmente libera di fer un mercato a suon di milioni. Lo scoop del Guardian si è rivelato subito una bufala e la Roma non rischia le coppe europee, ma girovagando in rete mi son venuti sott’occhio due articoli.
Il primo è una intervista di TMW a Alessio Mora, mediatore che trattò l’acquisto del Bari per conto di Tim Barton. Mora pur non sbilanciandosi troppo fa intuire i secondi fini di DiBenedetto costretto da Unicredit ad acquistare la Roma per esser sonvenzionato dalla banca per altre trattative finanziarie “Chi è Thomas DiBenedetto? Non lo conosco, non so chi sia. Qualche idea ce l’ho. Ma prendete le vostre informazioni e ve lo diranno. Auguro alla Roma, come a tutte le società di calcio, di andare bene. Non mi permetto di parlare del signor DiBenedetto, perché le mie informazioni potrebbero anche essere sbagliate”.
L’altro è una indagine di Gatti per il Sole 24 Ore che parte dalle stanze dell’alta finanza americana e arriva fino ai familiari e ai soci nell’acquisto della Roma. Di seguito vi riportiamo qualche stralcio dell’articolo:
Thomas DiBenedetto è ormai noto a tutti. Tanto da aver già acquisito quegli affettuosi soprannomi. Nel mondo della finanza americana, che è quello da cui proviene, il suo nome non si può invece dire sia noto. Neppure nella redazione del Boston Globe, il principale quotidiano della sua città. “Qui non lo aveva sentito nominare nessuno, né nella redazione sportiva né in quella finanziaria”, ci dice Jenn Abelson, la giornalista che ha scritto un articolo sulla scalata alla Roma del suo concittadino.
Lo stesso vale per l’ancora più circoscritto mondo degli investimenti sportivi. “Ci dispiace, ma non sappiamo niente di lui”, ci comunica un banchiere di investimenti che ha partecipato a oltre 60 transazioni nel mondo dello sport. Poiché non c’è chiarezza neppure sui suoi dati personali – si è scritto che è di origine abruzzesi, molisane e campane – abbiamo pensato di andare direttamente alla fonte chiamando l’ufficio del Boston International Group, la finanziaria di cui è amministratore delegato. Ma la linea è stata prima occupata per ore e poi è scattata una segreteria telefonica. Un fatto sembra comunque assodato: DiBenedetto ha una partecipazione in Fenway Sports Group, la holding che detiene la squadra di baseball di Bostond ei Red Sox e quella di calcio del Liverpool. E’ una partecipazione non sufficiente a includerlo nel management, ma quanto significativa?
Il Conflitto di interessi è tramontato… ma Roma ha bisogno di altre certezze.