Il difensore del Bari Marco Rossi è salito agli onori delle cronache più che come giocatore, come incassatore di colpi dalle squadre milanesi. Esatto, prima un pugno in viso preso dal difensore nerazzurro Chivu, e poi la manata al fianco in Milan Bari assestatagli da Ibrahimovic. Stesso trattamento per due squadre diverse, osservando ai massimi livelli il dettame della par condicio come lui stesso ammette sorridendo. Come si legge sulle pagine della Gazzetta dello Sport (firma di Giuseppe Calvi), il difensore ha ricevuto ieri da Striscia la Notizia un tapiro d’oro per i due casi sopra citati.
La spiegazione di certi comportamenti?: “Non c’è una spiegazione,- ammette Rossi- sono vuoti che si creano nel cervello perché sono atti che non dovrebbero succedere, perdite di lucidità”.
Poi ridendo e scherzando ammette: “Forse mi ha colpito perché stava perdendo (riferito a Ibra), e perchè stavamo facendo il colpaccio a San Siro”
“Mi sento travolto da un insolito destino– ha spiegato ai microfoni il giovane difensore, citando un titolo di un film di Lina Wertmüller del 1974- Sono stato colpito all’improvviso sia da Chivu che da Ibra, senza che ci fossimo incrociati in precedenti azioni di gioco. Chivu mi chiese scusa, con una telefonata il giorno dopo, mentre da Zlatan nessun cenno. La squalifica di 3 giornate? Quasi scontata per un gesto violento”.
Non ci sta per niente il difensore del Bari a passare per il fesso della situazione, e la precisazione che segue serve proprio a rimarcare il suo pensiero su queste vicende: “Non dipingetemi come un punching ball! In campo parlo poco e lotto, non sono un tipo timido, pur essendo leale metto sempre la gamba.”
Rossi aggiunge un particolare del suo passato da ‘lottatore’- Tre anni fa avevo perso anche un dente, per una gomitata di Simone Inzaghi nella partita tra Parma e Atalanta. Il giorno dopo un giardiniere del Tardini ritrovò il dente tra l’erba, e mi fu riattaccato.”
Nel finale le dichiarazioni sui suoi buoni intenti per il futuro: “Spero di non arrivare mai a colpire un avversario, perché comunque sono sempre scene poco educative.Ma se un giorno dovessi sbagliare, mi meriterò almeno le attenunanti, visti i precedenti ai miei danni!” e come dargli torto?
Fonte (Gazzetta dello Sport)