Manchester City gioie e dolori: Balotelli e Tourè

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Tra alti e bassi in questa stagione  la squadra dello sceicco Mansour sta abbandonando il sogno e l’idea  di vincere la Premier League come aveva ipotizzato Mancini prima dell’acquisto di Dzeko, realizzando l’ipotesi più realistica della conquista di un posto tra le prime quattro, raggiungendo l’Europa che conta.

In estate l’acquisto di Balotelli aveva fatto scalpore, soprattutto per l’operazione costosa di un giovane talento etichettato dalla stampa british come ‘bad boy’. L’ambientamento è stato lento, complici i numerosi infortuni che hanno rallentato la preparazione dell’attaccante ex Inter. Andato in Vermont per curarsi Balo è tornato recuperando dai problemi al ginocchio e si è messo subito a disposizione del suo mentore Roberto Mancini. Due partite dopo il rientro e  già altrettanti gol segnati, facendo impazzire i tifosi del City. Nonostante le reti, arrivano comunque i rimproveri del tecnico italiano. Soprattutto sull’atteggiamento che Mario ha in campo. In sintesi l’attaccante dei Citizens aiuta poco la squadra, mostrando un atteggiamento già noto ai tifosi interisti ai tempi di Mourinho.

“Balotelli non mi ascolta. Gli parlo ma non penso che mi senta” dichiarazioni di Roberto  Mancini, quasi a volersi arrendere ai comportamenti di Mario. Troppe ammonizioni e troppi litigi con i compagni di squadra. Ma il giocatore è testardo e Mancini sembra accontentarsi dei gol che arrivano a raffica dai piedi di Mario: Non è importante che non mi ascolti, è importante che faccia bene e vada in gol. So che può fare meglio, perché conosco le sue qualità. Può cambiare ogni partita se vuole, potrebbe segnare in ogni gara. Spero, per lui e per noi, che lo capisca molto in fretta”. Carota e bastone.

Altro discorso per Kolo Tourè che è risultato positivo ad un controllo antidoping dopo la sfida contro l’Aston Villa. La società non ha voluto rilasciare dichiarazioni in attesa di ulteriori sviluppi. Considerando anche il fatto che in Inghilterra è il secondo caso di doping nella storia calcistica dopo lo scandalo di Mutu, per uso di cocaina con il licenziamento e la sanzione monetaria che il giocatore dovrà versare ad Abramovich.

A prendere le difese di un suo ex giocatore è il tecnico dell’Arsenal Arsene Wenger, che scagiona Kolo, parlando di lui solo ed esclusivamente con parole d’affetto: “Sono rimasto davvero sorpreso perché ho avuto Kolo qui per anni, sono stato io a portarlo a Londra, è  un ragazzo che ha una vita trasparente, un padre di famiglia e non sospetto affatto che abbia fatto uso di doping per migliorare le sue prestazioni.”

Il manager dell’Arsenal motiva l’innocenza del suo ex giocatore spiegando come la positività del controllo antidoping sia dovuta all’utilizzo di una pillola dimagrante: “Voleva tenere un po’ sotto controllo il suo peso visto che aveva qualche problema di linea e ha preso la pillola della moglie – ha spiegato il tecnico dei Gunners- Penso solo che abbia commesso l’errore di dimenticare di chiedere ‘Posso prenderla?’.

Wenger convinto al cento per cento dell’innocenza di Tourè spiega come il giocatore semplicemente: “abbia sbagliato a non essere abbastanza prudente ma non penso ci fosse da parte sua l’intenzione di fare qualcosa di sbagliato e nasconderlo“.

(Fonte: Eurosport)

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