La scelta di Leonardo di spostarsi dalla sponda opposta di Milano ha in qualche modo scosso l’ambiente rossonero che si è diviso tra chi lo giustificava in nome del suo passato e chi proprio per il passato non ha accettato la scelta. Dopo l’insulto di Gianni, il baby tifoso a Sky, e di Van Basten è toccato a Gattuso ribadire la posizione dei rossoneri nei confronti del brasiliano.
I due non si sono mai presi e Ringhio non ne ha fatto mai mistero, oggi in una intervista al Corsera, ha ribadito la mancanza di rapporti umani e sopratutto le parole di Leo
“Con lui il rapporto umano è mancato. Zero. Non c’è stato feeling. Non voleva fare l’allenatore e più volte aveva dichiarato di non sentirsela. Evidentemente il dio denaro fa miracoli. Non penso sia un dispetto“.
“Sono riuscito ad avere un buon rapporto anche con un taciturno come Donadoni e la cosa non era facile. Nessuno mi leva dalla testa che il nostro rapporto si sia incrinato dopo il derby d’andata, quando perdemmo 4-0. Da quel derby Leo uscì con le ossa rotte, gli hanno dato dell’inesperto. Poi però pochi giorni prima della fine del campionato mi ha fatto i complimenti per come mi ero comportato per tutta la stagione. Questo lo ricordo volentieri. A Leonardo auguro ogni bene, ma anche di non vincere niente con l’Inter”.
Sul nuovo arrivo Cassano: “Non è vero che la vecchia guardia non ne voleva sapere, sono palle – aggiunge – Stiamo parlando di una persona squisita e il talento ovviamente non si discute. La prima cosa che gli ho detto è stata questa: quando capisci che stai andando fuori di testa chiuditi in una stanza e butta la chiave. Poi ti veniamo a prendere noi”.
E Ibra da vicino? “Due cose ho capito di lui. Che è un grande rompicoglioni. Per lui è sempre colpa degli altri. E che è un professionista coi fiocchi”.