La Roma di Ranieri non sta attraversando certamente un buon periodo con il penultimo posto in campionato e la sconfitta di Napoli che ha fatto ricascare il club capitolino in crisi dopo la mezza ripresa culminata con la vittoria contro l’Inter (unica successo stagionale al momento in Serie A) e quella seguente in Champions contro il Cluj.
Il tecnico giallorosso, al termine della gara persa a Brescia e disputata lo scorso 22 settembre, lo ricorderete tutti, aveva sollevato alcune insinuazioni e puntato il dito verso qualcuno accusandolo di lavorare nell’ombra a proprio sfavore, oggi con la Roma come allora con la Juve. E la persona in questione è Marcello Lippi “C’è chi si muove nell’ombra. Lippi? I nomi e i cognomi i giornali li hanno fatti, si vede che sanno qualcosa anche loro. A Torino sapevo che era lui, c’era stata la famosa cena della piadina (focaccia ndr)”.
Il fantasma di Lippi quindi, secondo il tecnico romano, lo perseguiterebbe anche nella capitale. Vero o falso che sia potrà stabilirlo solo il tempo ma intanto oggi a svelare alcuni retroscena dell’epoca ci ha pensato l’ex presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli che a Sky Sport ha ammesso che effettivamente l’ombra di Lippi aleggiava sulla panchina di Ranieri:
- “Credo che Ranieri abbia fatto un ottimo lavoro alla Juventus. E che nelle ultime settimane del campionato avesse percepito che da parte della proprietà non ci fosse più il 100 per cento di fiducia nei suoi confronti e pensasse che ci fosse l’ombra di Lippi dietro di lui. Penso proprio che avesse ragione: Blanc aveva proposto a Lippi di venire a fare l’allenatore della Juventus prima di ingaggiare Ranieri. E Lippi decise di non venire perché voleva ancora stare fuori dall’ambiente calcistico per aspettare la sentenza del processo che riguardavano suo figlio. E quindi il pensiero su Lippi era un pensiero oggettivo. Che poi ci fosse anche un altro retro pensiero che poteva pensare di vedere Lippi, alla fine del suo impegno di c.t. azzurro, di nuovo ad occuparsi con qualche ruolo evidentemente molto importante nella Juventus, io questo lo suppongo.
A posteriori si può dire che l’incontro fra Blanc e Lippi fu una piccola imprudenza. Si poteva cercare di trovare un ambiente più riservato. Diciamo che fu una superficialità, dovuta anche alla non conoscenza di quella che è l’attenzione che gli italiani danno a tutte queste cose. Allora Blanc incontrò Lippi, poi Ranieri andò avanti e fece delle ottime cose e quando ci trovammo con la Juventus che stava gradualmente scivolando, con la sensazione che i calciatori cominciassero a non ascoltare più il loro tecnico come avevano fatto in passato e con la prospettiva di finire quarti, avendo ancora l’ambizione di arrivare secondi, prendemmo la decisione di arrivare alla sua sostituzione. Ranieri ci rimase sicuramente male ma io devo ringraziarlo per tutto quello che ha fatto. E gli auguro di fare un ottima stagione anche quest’anno, anche se purtroppo alcuni incidenti di percorso li ha avuti“.
E’ lo skipper la vera anima occulta del calcio