Si narra che Magic Johnson, un mito della palla a spicchi, non uno qualsiasi, parlando di lui abbia detto: “un giorno Dio disse: ‘oggi voglio creare un giocatore di pallacanestro’ e creò Chris Mullin”. La ‘scienza’ cestistica sotto forma di essere umano, per di più bianco, in un mondo dove per qualità fisiche abbinate al talento eccellono gli uomini di colore: Chris Mullin non aveva un fisico eccezionale e non possedeva le doti innate di due suoi coetanei, Charles Barley ed Air Jordan, ma ha scritto pagine memorabili della storia di questa disciplina.
Sedici anni nel fatato mondo NBA con 18,2 e 3,5 assist di media in 986 partite, uomo-franchigia dei Warriors, un tiro fantastico che ne ha fatto le fortune e la fama immortale di membro del primo Dream Team, quello di Barcellona 1992, composto dai più grandi talenti che il basket abbia mai prodotto. Un vero Numero Uno, e pazienza se ha avuto la fortuna-sfortuna di giocare in un’epoca piena di fuoriclasse che ne hanno parzialmente oscurato la fama, prima che tutti questi ‘fenomeni’, lui incluso, si riunissero proprio nel Dream Team citato, vetta ineguagliata e probabilmente ineguagliabile nel mondo del Basket: Jordan, Magic, Bird, Pippen, Malone, Ewing, Stockton, Drexler, Barkley……Pazzesco…. Per anni sulla cresta dell’onda, Chris ha vinto due medaglie d’oro alle Olimpiadi, a Los Angeles 1984 e a Barcellona 1992 ma non è mai riuscito a vincere un campionato NBA. Una storia da riscoprire quella di Mullin, cecchino infallibile del Basket Usa che fu.
Grande Mullin! Senza contare che se non ci fosse stato Nelson, con hardaway, spreewel e Webber, un titolo l’avrebbe pure potuto vincere.
Bell’articolo!
Secondo me la colpa del titolo mai vinto non è di Nelson, bensì di avere contro gente come Magic, Jordan, Barkley, Bird.
Era forte vero, ma un livello leggermente inferiore agli altri