Tessera del tifoso: la linea dura del ministro Maroni

0
409

Il ministro degli interni Maroni, interrogato dalla Gazzetta dello Sport, si dice soddisfatto della tessera del tifoso che dopo una lunga gestazione, fatta di mugugni, emetterà nella nuova stagione calcistica il suo primo vagito:

“Sono soddisfatto. Dopo molte resistenze e qualche mugugno, le società hanno mantenuto gli impegni che avevano assunto. Non tutto è stato realizzato in modo omogeneo, ma quanto doveva essere fatto o almeno avviato è avvenuto”

Prosegue, poi, facendo il resoconto degli assensi riscontrati in tutte le compagini di Serie A e rivelando tutti i vantaggi appannaggio dei possessori della suddetta tessera:

“Hanno aderito tutti nel senso che non c’è società che abbia detto “non lo faccio”. Sono stato a Palermo a Ferragosto, una città che sulla tessera del tifoso era fredda, e un presidente, Zamparini, che nei miei confronti ha usato anche parole dure e offensive. Ebbene, i dati dicono che oggi a Palermo il numero di tessere del tifoso è superiore, e non di poco, a quello degli abbonamenti. Altrove il percorso non è ancora ultimato e molti tifosi devono ancora scoprire i vantaggi e le agevolazioni che la tessera potrà procurare loro, a cominciare dagli accordi che abbiamo stipulato con Autogrill e Ferrovie dello Stato”

Il centro studi delle due Leghe di Milano ha comunicato ieri che le tessere del tifoso fin qui sono 521.540 ,eppure ci sono curve che contestano la tessera, la ritengono una schedatura e il calo verticale degli abbonamenti non sembra estraneo alla questione. Il capo della Polizia Manganelli parla di «tifosi professionisti» che hanno «interesse alla non applicazione della tessera».  Il pensiero di Maroni in merito è molto chiaro:

“Bisogna tener distinti i tifosi veri (che sono la stragrande maggioranza) dagli ultras violenti che si oppongono ad ogni forma di controllo di sicurezza. Ci sono sigle nell’universo degli ultras che hanno poco o niente a che fare col calcio. La protesta di costoro contro la tessera del tifoso è un fatto positivo, vuol dire che stiamo facendo la cosa giusta. Sempre a Palermo, giovedì scorso, Europa League, per la tessera del tifoso hanno protestato in una trentina, mentre allo stadio erano in trentamila. Per noi contano quei trentamila. E non saranno mai quei trenta a condizionarci. E’ falso definire schedatura la tessera del tifoso. Chi sostiene questa tesi lo fa per interessi inconfessabili e per niente nobili. No, non siamo preoccupati e non credo che il calo degli abbonamenti vada collegato all’introduzione della tessera. Quello dipende da altri fattori”

Insomma, la linea di governo sembra tracciata e prosegue immarcescibile secondo la sua rotta. Il provvedimento nasce dall’esigenza di contrastare la criminalità negli stadi. L’intento è quello di restituire lo stadio alle famiglie, sottraendolo agli ultras: questo è l’inconfessabile motivo del contenzioso tra una frangia delle tifoserie ed il governo. Se davvero la misura adottata sarà in grado di debellare il malcostume del calcio italiano, allora sarà una vittoria. Intanto, coloro i quali agiscono secondo i principi della legalità non hanno donde di temere sanzione o schedatura alcuna: la verità di fondo è che chi diffida del bene, parteggia per il male…

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.