Il martedi è giorno di “Calciopoli” e dell’ennesima udienza al Tribunale di Napoli. Da oggi verranno ascoltati tutti i testimoni della difesa con il chiaro intento di smontare il quadro accusatorio disegnato dai pm. L’avvocato dell’ex designatore Pairetto chiamerà a testimoniare il notaio dei sorteggi Antonio Ioli di Roma, cioè la figura chiamata a tutelare il sorteggio ma che stranamente non fu mai sentito dagli uomini di Auricchio durante il processo sportivo.
Si assisterà poi a un lungo via vai di arbitri e guardalinee l’ex arbitro e attualmente commissario Can D Stefano Farina, gli ex assistenti Ivaldi e Pisacreta, quest’ultimo attualmente vicepresidente dell’Aia. Mancheranno Rosetti e Calcagno perchè impegnati nel Mondiale e l’attuale designatore Pierluigi Collina.
Sarà ascoltato anche Enea Cocchi, il curatore fallimentare del Bologna del presidente Gazzoni che proprio questa mattina è stato querelato da Luciano Moggi per diffamazione.
Ascoltato anche Pesciaroli, allora cronista e al momento ufficio stampa della Lega Pro, presente ai sorteggi estraendo le palline della discordia. Pesciaroli sollecitato dalle domande dal legale di Pairetto ha cosi risposto “Ero uno statistico degli arbitri, ho partecipato a quasi tutti i sorteggi avvenuti a Roma e a qualcuno di quelli avvenuti a Firenze. La presenza del notaio mi tranquillizzava anche se speravo da giornalista di poter tornare al giornale una volta dicendo che il sorteggio era stato truccato ma non ce n’è stato mai motivo… Il notaio era al centro del tavolo nella sede Aia di via Tevere. La stanza era così piccola che chi estraeva era quasi a portata di mano. Non ho mai avuto impressione che ci fosse qualcosa di sospetto. Magari avessi fatto questo scoop almeno avrei avuto la possibilità di allungarmi la carriera. Se avessi visto qualcosa di irregolare certo non me ne sarei stato zitto “
Iori: “il sorteggio era regolare”
“Tutto quello che concerneva questi sorteggi è comunque nei verbali che sono agli atti di questo processo. Le palline le aprivano e io facevo provvedere a richiuderle e a rimescolarle nelle urne che erano trasparenti. Non si potevano leggere i contenuti nelle palline perchè i fogli erano piegati. Non ho mai avuto sosperti di irregolarità. Potrà essere successo una decina di volte in tutti gli anni nei quali ho svolto questo servizio. Nei verbali non ritenevo di scrivere dell’apertura delle palline perchè avevo il controllo della situazione e potevo rendermi conto se queste erano chiuse o visibilmente diverse le une dalle altre e quindi riconoscibili. Comunque quando io verbalizzo un’estrazione, verbalizzo l’estrazione. Io non consideravo anomalo che una volta ogni tanto le palline potevano aprirsi al momento dell’inserimento nell’urna perché poi facevo provvedere al rimescolamento. E poi comunque il foglietto all’interno era piegato. Non ho mai segnalato anomalie al riguardo”.
Ricordando:
Il sorteggio di Bergamo e Pairetto? Non era truccato
pubblicato: domenica 30 settembre 2007 da Gabriele Capasso
I due ex-designatori Paolo Bergamo e Pierluigi PairettoE’ arrivata la prima sentenza di un Tribunale non sportivo sulla vicenda di Calciopoli e l’esito ribalta sorprendentemente una delle “grandi verità” date per acquisite dall’opinione pubblica e dai mezzi d’informazione dopo l’inchiesta dei Pm di Napoli Beatrice e Narducci.
Chiunque scriva o dica che il sorteggio arbitrale, al quale era affidata la designazione finale dei Direttori di Gara nell’era Bergamo-Pairetto, era truccato è passibile di una condanna per diffamazione. Proprio così. Secondo la Corte d’Appello del Tribunale di Roma sostenere che il sorteggio fosse truccato “offende la reputazione e l’onorabilità” di Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto.
Per questo motivo Gianfranco Teotino, che all’epoca lanciò proprio queste accuse sul settimanale Rigore e sul quotidiano La Stampa, è stato condannato al pagamento di mille euro di multa più le spese processuali a seguito della denuncia dei due ex Designatori.
Teotino, ieri giornalista d’assalto anti-juve oggi vice-direttore di Tuttosport, ultima trincea del giornalismo sportivo di simpatie juventine (viva la coerenza), era stato uno dei grandi accusatori del cosiddetto “sistema moggi“, ma da oggi dovrà rivedere l’opinione secondo la quale il sorteggio arbitrale era “truccato“, “pilotato” o in qualunque modo “alterato“.