Si potrebbe definire un caso quello a cui stiamo assistendo in questi giorni. Caso Mourinho, o caso Real, insomma chiamatelo come volete, ma la situazione compromessa che si è venuta a creare in questi giorni è davvero strana. Riassumiamola tutta poco alla volta.
In una marea d’incertezze l’unica cosa sicura è che Mourinho andrà a Real Madrid, oltre alla conferma dello stesso tecnico ieri a Milano “impossibile che resti all’Inter”, in giornata c’è stata anche l’approvazione del n1 madrileno Florentino Perez “Prendiamo i migliori, Mourinho sarà il nostro nuovo allenatore”. Ma oltre a questa dichiarazione c’è n’è stata un’altra di sicuro più amara per il tecnico lusitano “Non pago i 16 milioni“. Boccone difficile da digerire per lo Special che ora si trova in una situazione d’incertezza, il Real non intende pagare, ma Moratti non vuole fare sconti a nessuno “La clausola è di 16 milioni e va pagata tutta, niente sconti”.
Niente fretta dunque in casa Inter, piuttosto in casa Real, i tifosi attendono a breve la presentazione dello Special One, Florentino dovrà affrettarsi a trovare una situazione che metta d’accordo tutte e due le squadre, altrimenti sarebbe davvero una grande umiliazione per il presidente che, a parer nostro, è stato troppo frettoloso nel parlare. Mourinho intando attente, vuole andare a Madrid, ma non intende sborsare nessuna cifra di tasca sua per sbloccare l’operazione, infatti Josè in questo caso si vedrebbe sfumare gran parte dello stipendio guadagnato a Milano.
La sua proposta a Moratti è già stata fatta, 16 milioni si, ma per Quaresma, la risposta? negativa sia dal n1 dell’Inter, sia dal Real, che ha considerato il giocatore inutile viste le sue deludenti stagioni a Milano. Intanto oggi a parlare in casa Inter è stato Marco Branca che dopo un colloquio con Rinaldo Ghelfi, tesoriere nonchè vice presidente nerazzurro, ha rilasciato dichiarazioni poco concilianti: “La clausola è di 16 milioni di euro : non ci saranno sconti. Il Real Madrid presenta Mourinho? Non siamo sorpresi, da parte nostra non c’è fretta. Non sarà oggi la giornata decisiva per risolvere la questione”.