La Disciplinare rimanda Mourinho. Ma che senso ha?

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Il campionato italiano di calcio volge al termine e mai come quest’anno c’è da esserne felici. A quattro anni di distanza dallo scandalo Calciopoli il campionato 2009/10 sarà ricordato per le furenti polemiche e i continui riferimenti da parte dei protaganosti ad ipotesi di complotti.

Il primo dato da trarre è il fallimento della Lega Calcio e della sua pseudo campagna pro trasparenza. L’epilogo tragicomico lo lancia la Disciplinare lavandosi di fatto le mani rimandando una decisione importante come la possibile squalifica di Mourinho a campionato ultimato.

A chi interesserà se il portoghese dovrà star in tribuna ad inizio della prossima stagione? E se lo Special One volerà a Madrid? A mio avviso Mourinho non meritava una squalifica, questa volta il deferimento è un atto voluto dai giornali che hanno creato ad arte un caso inesistente. Se solo i menbri della Commissione avessero avuto il buongusto di sentire l’audio dell’intervista avrebbero capito che si trattava solo di una semplice ed innocua battuta.

Il presunto premio a vincere della Roma al Siena era l’epilogo alle parole del presidente Massimo Mezzaroma e alla presindete Sensi, episodio tra l’altro stigmatizzato dallo stesso Ranieri. Ritardare la decisione è però un disagio in primis per l’Inter e poi per tutto il movimento calcistico.

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