Uli Hoeness, presidente del Bayern Monaco, infiamma la lunga vigilia della finale di Champions League che vedrà di fronte il prossimo 22 maggio l’Inter e il Bayern Monaco a Madrid. I bavaresi dovranno far a meno di Frank Ribery dopo che la Commissione ha respinto il ricorso contro le giornate di squalifica è stato rigettato e il presidente accusa l’Italia di aver un forte ascendente sull’Uefa:
“Alla Uefa ci sono troppi italiani coinvolti. L’arbitro era italiano. Tra quelli che hanno un ruolo di responsabilità ci sono molti italiani e nemmeno un tedesco”.
Ricordiamo che fu l’italiano Rosetti ad espellere il francese per un brutto fallo nella partita delle semifinali contro il Lione. Il 22 è ancora lontano ma la tensione inizia a salire per una partita che potrebbe valere il grande slam per entrambe le squadre ma sopratutto riportarle nell’Olimpo dopo molto tempo
Forse bisognerebbe fornire a mr. Hoeness un calendario in modo che si renda conto che l’espulsione di Ribery è avvenuta prima della partita Inter-Barcellona e molto prima del ritorno Barcellona-Inter. Queste illazioni su presunti favoritismi arbitrali nello svolgimento della Champions dimostrano solo una cosa…..una gran paura di perdere la finale ^___^
L’espulsione è avvenuta nella semifinale in ottica della finale.
Le tue fantasie sono illazioni.
Quando un arbitro espelle un giocatore come nel caso di Ribery, non ha poi alcuna parte nella decisione sul numero di giornate da assegnare; lo decide una commissione il cui presidente, Franz Beckenbauer, porta un cognome ben poco italiano. Rosetti ha semplicemente estratto un sacrosanto cartellino rosso dopo un fallo da “macellaio” fatto per far male. L’assegnazione di 3 giornate (potevano essere tranquillamente 4) è il minimo che gli dovevano dare. Se il fallo fosse stato meno cattivo, Ribery avrebbe avuto una sola giornata, avrebbe saltato la seconda semifinale e a questo punto sarebbe in campo a Madrid senza bisogno di far polemiche sterili su improbabili disegni anti-tedeschi da parte di alcuno. Detto questo speriamo che almeno alla finale, il Bayern preferisca scendere in campo per giocare a calcio e non a “calci”.