“Se abbiam perso lo scudetto è colpa sua” cosi tuona Berlusconi da Sharm el Sheik, per un vertice con il presidente egiziano Mubarak, preparando cosi il terreno ad un possibile divorzio a fine stagione. Dalla pagine di Republica si apprende che il presidente si sia fatto sfuggire qualche battuta con i turisti italiani di un resort imputando al tecnico rossonero molti errori dal punto di vista tattico non conformi alle peculiarità del Milan ed al poco utilizzo di Ronaldinho puntando sul palleggio come caratteristica intriseca di questo Milan. A questo punto l’addio sembra scontato ed ad avvalorare la tesi è l’ad Adriano Galliani che non smentisce ma si limita a dire che non può commentare le parole del presidente. Adesso è inevitabile che inizi il toto panchina per il suo successore: nel passato Galliani affermò “il Milan ai milanisti” intendo che tutti i futuri tecnici del Milan sarebbero stati ex milanisti o comunque persone che hanno vissuto la mentalità rossonera ed in quest’ottica si potrebbe pensare ad una soluzione interna con l’approdo di Leonardo in panchina o di promuovere Tassotti a primo allenatore, oppure pescare tra gli olandesi del Milan stellare con Rijkaard o Van Basten entrambi senza panchina in questo momento. Piu di recente però il presidente Berlusconi aveva aperto per la panchina del Milan ad un tecnico emergente in modo da ripercorrere le orme di Sacchi e Capello, tecnici sconosciuti ai piu ma diventati grandi grazie alle intuizioni del Premier: in quest’ottica possibili papabili possono esser Allegri piu volte in questo ultimo periodo accostato al Milan ed autore di uno straordinario campionato con il Cagliari o Ballardini che dopo la magica salvezza ottenuta con il Cagliari nello scorso campionato si è migliorato con il Palermo del vulcanico Zamparini, piu remote invece sembrano le candidature di Spalletti, Giampaolo e Gasperini. Siamo solo alla prima puntata di questa soap quel che è certo che il nuovo tecnico dovrà resistere alle intromissioni di Berlusconi e delle sue idee di gioco.