Era tanta l’attesa per l’udienza di oggi. I legali di Moggi dopo aver sbobinato centinaia di intercettazioni fremevano per far inserire il nuovo materiale tra l’incartamento del processo sicuri da poter scardinare la teoria della cupola e altresì dimostrare che la pratica era notevolmente diffusa.
Le intercettazioni sono state accolte e dalla procura e Moggi a fin udienza si dimostra soddisfatto “Sono state sbugiardate tante cose dette in precedenza – ha detto l’ex dg – E non finisce qui nelle prossime udienze tireremo fuori altre conversazioni inedite che riguardano Inter e Milan”. Il riferimento è ad un regalo promesso telefonicamente da Facchetti a Bergamo e ad un colloquio tra Meani e Galliani su alcuni assistenti arbitrali.
Di tutt’altro avviso è il commento del pm Narducci “Le nuove intercettazioni non spostano alcunché. A chi le dovesse ritenere inopportune e disdicevoli sul piano morale e dei comportamenti, diciamo che noi ragioniamo sui reati. E se c’è un’operazione in corso di mistificazione che vuole cancellare i fatti reato con altre finalità, la procura della Repubblica sta qui a lavorare…. L’ipotesi è che una parte di queste persone ha costituito un’associazione per delinquere finalizzata all’alterazione del campionato di calcio di seria A 2004-5. Altre persone non hanno fatto parte di questa organizzazione ma ne hanno beneficiato soprattutto nella seconda fase di quel campionato”
E sulle nuove intercettazioni proposte dalla difesa “la procura di Napoli, contestualmente alla richiesta di rinvio a giudizio, ha preso atto per tantissime situazioni del fatto che gli elementi erano scarsi, insufficienti, si prestavano a equivoci. La questione – aggiunge – era e resta un’altra: riesce questa attività di indagine attraverso intercettazioni telefoniche, dichiarazioni di persone informate sui fatti, ricostruzione del traffico riservato, a fornire un dato probatorio sicuro, ovvero che è stata organizzata una alterazione complessiva del campionato? Noi crediamo di sì”.
Scoppia anche la rabbia della famiglia di Giacinto Facchetti, il figlio Gianfelice in un comunicato lasciato alla stampa accusa i legali di Moggi e gli organi di stampa di aver fatto passare un messaggio diverso atto a ledere l’onorabilità del padre. Facchetti jr si riferisce alla telefonata prodotta dalla difesa e che vorrebbe il padre a suggerire la griglia a Bergamo mentre dall’audio non è cosi certo.
”In tale conversazione – scrive Gianfelice Facchetti – a mio padre viene attribuito l’aver pronunciato il nome del Sig. Collina, cosa che invece dialogando faceva il Dott. Bergamo; di conseguenza, ne è risultata un’interpretazione totalmente differente dalla realtà delle cose, utilizzata peraltro dai legali stessi del Sig. Moggi in aula e diffusa con irresponsabile complicità da alcuni organi di informazione”.
“Pur riponendo la massima fiducia nella giustizia la famiglia di Giacinto Facchetti chiede a tutti gli organi competenti, sportivi e non, di prendere una posizione decisa e definitiva a riguardo di questa vicenda indegna”.
Riportato:
La procura di Napoli ha reagito dopo la pubblicazione delle telefonate tra Moratti e Bergamo parlando di un tentativo di “fare disinformazione” e sottolineando che l’esistenza di una telefonata non rappresenti necessariamente un reato. La cosa che però lascia molto perplessi arrivati a questo punto, è che il Pm Giuseppe Narducci in data 27 Ottobre 2008, nella sua requisitoria di apertura del processo celebrato con rito abbreviato nei confronti di 11 imputati, tra i quali Antonio Giraudo, aveva smentito categoricamente l’esistenza di altre telefonate che riguardassero altri dirigenti; ”balle smentite dai fatti” per usare le sue parole.
Lo scopo era quello di liquidare la tesi sostenuta da diversi imputati, tra i quali Moggi e Giraudo, seconda la quale ad intrattenere rapporti con i designatori erano tutti i dirigenti di tutte le squadre e che la cosa fosse normale e risaputa. Queste le parole del Pm Narducci nella sua requisitoria:
”Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo. Ci sono solo quelle persone (gli attuali imputati, ndr), perché solo quelle colloquiavano con i poteri del calcio. I cellulari erano intercettati 24 ore su 24: le evidenze dei fatti dicono che non e’ vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzino o a Lanese: le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle”.
Piaccia o non piccia ci sono……………
Narducci, piaccia o non piaccia, hai fatto la figura del coglioncello che non sei altro!