Nervi a fior di pelle in casa Juventus durante e dopo la partita di domenica pomeriggio, pareggiata 2-2 contro il Lecce. Sembra che durante l’intervallo ci sia stato un durissimo scontro muso contro muso tra Camoranesi e Ranieri con l’italo-argentino che non avrebbe gradito la sostituzione; infatti nell’intervallo il tecnico bianconero apportava i le modifiche cambiando Camoranesi per Marchionni e Del Piero con Poulsen. Il capitano non faceva una piega mentre l’ala destra reagiva in malo modo. Ranieri rispondeva all’attacco del suo giocatore e tra i due volavano parole grosse, sentite da tutti negli spogliatoi; Buffon, irritato dal pessimo primo tempo della squadra e desideroso di richiamare i compagni e l’allenatore all’ordine, lasciava dopo solo 4 minuti gli spogliatoi e si dirigeva verso il terreno di gioco, cominciando un riscaldamento tutto particolare: insulti ed urla per caricarsi e frasi del tipo “Se perdiamo non torniamo a casa”.
Il giocattolo Juve s’è rotto irreparabilmente anche se Ranieri parla ancora di gruppo compatto e sulle sostituzioni di Camoranesi e Del Piero dice: “Un allenatore deve avere gli attributi per fare delle scelte impopolari”.
E’ evidente ormai che il gruppo non sta più con l’allenatore (vedi Del Piero, Trezeguet e ora anche Camoranesi) e che quindi a fine stagione ci sarà sicuramente l’avvicendamento in panchina con il tecnico del Bari Antonio Conte in pole position per il dopo Ranieri. Ma perchè non mandarlo via prima? In effetti l’amministratore delegato bianconero Blanc subito dopo la fine della partita sarebbe sceso negli spogliatoi chiedendo al tecnico se volesse lasciare, ricevendo come risposta “siete voi che dovete cacciarmi”. Ma la verità è che la nuova dirigenza non vuole discostarsi dal principio che ha accompagnato da sempre lo stile della Juventus, ovvero far proseguire nel lavoro tecnico gli allenatori fino alla fine della stagione.