“Ibra sta molto male, è molto triste e deluso. E’ un giocatore che vuole giocare sempre, che vuole giocare sempre le partite importanti. Quando sta male, è uno che dà molti assist, quando sta bene, fornisce assist e segna. Dall’altro lato, invece, ci sono giocatori che segnano soltanto e non danno assist. In questo momento dovrebbero dargli più palloni utili per farlo segnare”
Se Massimo Moratti ha ascoltato le parole di Mino Raiola, intervenuto telefonicamente al Chiambretti Night avrà sicuramente tirato un sospiro di sollievo. La cessione estiva dello svedese a conti fatti è stata una vittoria per la società, tecnico e sopratutto per la squadra che senza Ibra ha acquisito in compattezza e brillantezza nella manovra.
L’impatto nel Barcellona è stato travolgente, subito in rete e sempre titolare per Guardiola nelle ultime settimane sta pagando un periodo di scarsa brillantezza ma sopratutto deve sopportare i confronti con le altre stelle blaugrana che gioco forza lo mettono spesso in ombra. Le parole di Raiola, sembrano il trailer di un film già visto, ma difficilmente il Barcellona asseconderà i “mal di pancia” dello svedese avendo dimostrato di esser forte anche senza.