Da qualche tempo si è notato come il mondo del poker sia prepotentemente entrato nel gioco del calcio con una serie din sponsorizzazioni milionarie come quella di bwin con il Milan e di BetClick con la Juventus: ma siamo sicuri che sia tutto qui?
A quanto pare, infatti, la “relazione pericolosa” tra le poker room ed il calcio sembra essere molto più profonda e lunga.
Già durante i mondiali del 2006, infatti, quello delle carte sembra essere stato uno dei passatempi più temuti dalla nazionale inglese e dal suo CT. Eriksson, infatti, nell’impossibilità di bloccare i suo giocatori e convincerli a riprendere le “vecchie” partite con la Playstation, cercò di rimediare mettendo almeno un tetto massimo alle puntate (300 sterline) con risultati non certo eccellenti a giudicare dal piazzamento finale della sua squadra e dal fatto che, poco tempo dopo, il discusso campione Rooney arrivò addirittura a giocarsi – e perdere!- la sua nuova Crysler da 700.000 sterline con il compagno di squadra del manchester Bardsley!
E non è finita qui, perchà anche in casa nostra le cose non sembrano andare molto diversamente. Totti e Schevchenko hanno già ammesso la loro passione per il poker online, ma nulla confronto a quello che ha fatto Bobo Vieri qualche giorno fa.
In procinto di trasferirsi in Brasile, infatti, l’attaccante ha cominciato a neogoziare anche il suo passaggio al team di professionisti di PokerStars, in modo da iniziare una nuova carriera da pokerista.
Certo, a vedere dai risultati di Vieri e degli altri appassionati – Giuly, Brolin, Vieira etc. – non si può dire che quella del texas Holdem sia però una passione che porti tanta fortuna ai campioni del calcio