Il Coni ha sospeso in via cautelare l’attaccante della Fiorentina Adrian Mutu, risultato positivo alla sibutramina ad un controllo antidoping dello scorso 10 gennaio dopo la partita di campionato contro il Bari. Il rumeno è risultato positivo alla stessa sostanza anche 10 giorni dopo al termine della partita dei quarti di finale di Coppa Italia contro la Lazio in cui segnò una doppietta portando i viola in semifinale.
Intanto la mamma dell’attaccante si assume le responsabilità dell’accaduto dichiarando di aver portato in Italia lei stessa il farmaco comprato in un’erboristeria rumena. In difesa di Mutu intervengono anche i connazionali Chivu e Popescu che lo definiscono un ossessionato della linea e delle cure lassative visto che la sibutamina è utilizzato per curare l’obesità.
A favore dell’attaccante il fatto che sul foglio illustrativo del farmaco non viene menzionata la parola subitramina e che viene venduto come prodotto naturale al 100%. Inoltre il precedente di una giocatrice di pallamano risultata positiva alla stessa sostanza e poi assolta perchè sulla confezione non era specificata la presenza della subitramina fa ben sperare per il giocatore e per la società viola. La subitramina è stata inserita nella lista nera solo pochi giorni fa dopo che in Italia ne era stata vietata la vendita ristretta solo sotto prescrizione di uno specialista.
E’ strano pensare come un giocatore che ha già passato dei guai con sostanze stupefacenti (Mutu era risultato positivo alla cocaiana quando militava nel Chelsea e successivamente squalificato per 7 mesi) possa ricadere nello stesso sbaglio. Forse la sua colpa è stata la troppa sufficienza ad assumere il farmaco senza chiedere parere allo staff medico del suo club.