Dopo i due anticipi del venerdì, vinti da Savona e Brescia, che hanno avuto la meglio nel finale su Sori e Bpm Sport Management, l’attesa era per il derby campano. E’ la terza frazione a regalare la vittoria alla Canottieri Napoli che, in virtù dei tre punti guadagnati, supera proprio il Posillipo in classifica e balza al quarto posto. Continua la risalita dell’Acquachiara, anch’essa a venti punti dopo la gara casalinga vinta grazie all’approccio e all’ultima frazione contro un Trieste che aveva provato a rientrare in partita nella fase centrale del match. Il Bogliasco ha la meglio sull’Ortigia mentre al Foro Italico succede di tutto e la Florentia alla fine agguanta un preziosissimo pareggio contro la Lazio.
Viene beffato nel finale il Sori al termine di una gara giocata bene ma persa nel finale per un pizzico di inesperienza, laddove forse anche l’arbitraggio, come affermato dal presidente granata, non è stato impeccabile in alcune decisioni. Non può sorridere per il risultato Temellini alla sua prima da tecnico, ma sicuramente lo può fare per la prestazione dei suoi ragazzi, cattivi al punto giusto, cinici in diverse situazioni, concentrati, almeno fino a pochi minuti dal termine.
Partita in equilibrio, Savona che non riesce mai a scappare agli avversari nel punteggio, complici anche gli interventi di Ferrari che tiene a galla i suoi. Fino all’8 a 8 ilo Sori crede anche nell’impresa ma l’uomo in più sprecato è l’ultima occasione per passare in vantaggio. Su ribaltamento di fronte Sadovyy si gira e segna da posizione di centro, è il gol che taglia le gambe a un buon Sori regalando la vittoria al Savona, che ha anche il tempo per segnare la rete della sicurezza. E’ 10 a 8 al suono dell’ultima sirena, ma i padroni di casa hanno mostrato una notevole crescita.
Un venerdì che ha regalato emozioni anche nell’altro anticipo, quello tra Brescia e Bpm Sport Management. Gara fisica, tanto nuoto, ribaltamenti di fronte, pressing alternato alla zona, come impartito dai due tecnici, molto simili per carisma. Bovo e Baldineti vivono la loro partita a modo loro, il primo più pacato prova a dare carica e tranquillità, il secondo urla e cerca di spingere i suoi. Ne viene fuori una partita giocata a ritmi alti, a volte forsennati, dove il Brescia ha maggiore esperienza, forse dettata dall’età media in acqua, molto bassa tra le fila degli ospiti.
Risultato incerto fino alla fine, quando un Rizzo in gran spolvero e autore di un poker, prende per mano i suoi e porta Brescia a una vittoria fondamentale contro un avversario che ha saputo vendere cara la pelle per tutta la durata dell’incontro. 9 a 7 il finale e Brescia momentaneamente solo al comando aspettando il Recco, che dovrà recuperare giovedì la sua gara contro il Vis Nova. Sport Management sempre al terzo posto, anche se Canottieri e Acquachiara si stanno avvicinando e la prossima gara contro i giallorossi sarà fondamentale.
Sabato era la giornata del derby campano. Scandone indisponibile, si è giocato a Santa Maria Capua Vetere.
Tante defezioni da entrambe le parti, sponda Canottieri Napoli l’assenza di Brguljan si fa sentire nonostante quella del rientro di Velotto sia una grande notizia; sponda Posillipo un Klikovac non al top e il minutaggio scarso di Valentino Gallo, complice una puntura sotto il piede, possono essere una spiegazione alla sconfitta dei rossoverdi. Non un alibi, perchè la gara comunque è stata in equilibrio fino alla seconda frazione, laddove il terzo tempo è stato letteralmente dominato dai giallorossi di Zizza. Un 3 a 0 che non ammette repliche, la Canottieri prepara la sua vittoria proprio nella frazione decisiva, quella della verità, dove sfrutta meglio le occasioni in superiorità numerica e gioca da squadra matura. Posillipo stanco in queste ultime partite, che prova a rientrare con l’orgoglio nell’ultimo tempo, ma che non riesce a evitare la sconfitta. 10 a 8 alla fine, Posillipo che scivola al sesto posto, Canottieri quarta.
Vince 13 a 9 l’Acquachiara, in netta crescita nelle ultime settimane. La formazione di Paolo De Crescenzo deve sudare fino alla fine e il punteggio è un pò bugiardo se si analizza l’andamento dell’incontro. Partono forte i padroni di casa ma lo scarto di due reti al cambio campo è ribaltato da un Trieste che non ci sta e lotta su ogni pallone. Jurisic è tra i migliori, l’estremo difensore compie interventi miracolosi e tiene i suoi aggrappati all’avversario. Pareggiano e si portano in vantaggio gli alabardati, fino all’8 a 8, anche se i fratelli Luongo, come al solito, si mettono in proprio e firmano il controsorpasso verso il finire della terza frazione. Una bella partita, ma la stanchezza nel quarto tempo si fa sentire, soprattutto in casa giuliana. Gli uomini di Piccardo lasciano che l’Acquachiara prenda il largo, non riuscendo più a recuperare, dimostrando però un grande carattere, il marchio di fabbrica di una squadra che doveva solo prendere confidenza con la categoria.
Vince il Bogliasco, in casa sempre la solita squadra coriacea. Eppure l’Ortigia ha fatto la sua bella figura, dimostrando di essere in fiducia e in un buon momento. La gara è in equilibrio finchè i padroni di casa non imprimono il loro ritmo e creano il solco. Partita finita? Assolutamente no, perchè i troppi errori nella finalizzazione o nella scelta dell’ultimo passaggio rimettono in partita la squadra di Gino Leone, in cui spiccano l’ex Camilleri e Di Luciano, come al solito instanccabile pendolino. Di Somma con Ravina è il migliore dei suoi, ma è De Trane con la sua rete a spezzare l’entusiasmo siracusano. Unica pecca bogliaschina, il non aver chiuso prima la gara, ma il 9 a 7 finale è più che meritato per una formazione che aveva bisogno dei tre punti, dopo i due pareggi consecutivi, e li ha ottenuti. Onore al merito a un’Ortigia, mai doma, capace di rientrare con tanto cuore, ma non in grado di completare la rimonta per la troppa stanchezza.
Il risultato più strano è il 12 a 12 tra Lazio e Florentia. Tanti i meriti dei toscani, ma al pari dei demeriti dei capitolini. Sembrerebbe una gara semplice per i padroni di casa, in grado di controllare il vantaggio per l’intero incontro. In tre circostanze sopra di tre lunghezze ma con una Florentia sempre a lottare. Il gol su rigore di Cannella fissa il punteggio sul 12 a 11 in favore dei ragazzi di Vittorioso, che commettono l’errore di pensare di aver già vinto la gara, mentre un tiro di Vasic a cinque secondi dalla fine, dopo le reti di Panerai che avevano rimesso in partita gli ospiti, regala il pareggio definitivo alla Florentia. Non si scuote la Lazio, un punto che non serve a niente alle aquile, e che invece vale doppio per gli uomini di Vannini, saliti a quattro punti.