Si sa nello sport molte volte il compito più difficile per una squadra è quello di riconfermarsi, soprattutto dopo una stagione meravigliosa come quella che ha vissuto il Plebiscito Padova nel passato campionato dove le venete hanno conquistato la doppietta Scudetto e Coppa Italia.
Le ragazze di coach Stefano Posterivo però hanno tutta l’intenzione di dimostrare che sono ancora loro la squadra numero 1 in Italia e magari di portare il loro marchio anche nell’Europa che conta.
Lo faranno con un gruppo compatto e solido, il quale però dovrà fare a meno di Federica Rocco che dopo molte battaglie ha deciso di abbandonare l’attività agonistica per una serie di motivi personali ma anche di Martina Gottardo la quale emigrerà in America per un esperienza di studi.
Una Serie A che vedrà come più grandi concorrenti al trono delle biancorosse su tutte possiamo pronosticare il Messina che oltre all’ottimo organico già a disposizione l’anno scorso è riuscito a convincere il portierone della Nazionale Giulia Gorlero a lasciare la natia Imperia per trasferirsi in terra siciliana.
Assenze che si faranno sicuramente sentire, anche se la forza di questa squadra sta in gruppo che ha in giocatrici come Elisa Queirolo (reduce insieme alle sue compagne di squadra Teani e Barzon della meravigliosa medaglia di bronzo conquistata ai Mondiali di Kazan) uno dei suoi punti fermi. Ed proprio con lei che abbiamo voluto fare due chiacchiere per sapere come le ragazze patavine si stanno preparando a questa difficile stagione.
Ciao Elisa, sta iniziando una nuova stagione dopo un anno pieno di emozioni e grandi risultati per te, quali sono i tuoi obbiettivi e le tue sensazioni per questo Padova?
Per questa nuova stagione ci sono molti obiettivi perché oltre al campionato italiano è quello europeo con il Padova c’è anche molto in ballo con la nazionale. Per quanto riguarda il club, l’obiettivo è di rifare un’ottima stagione come l’anno passato, anzi migliore perché bisogna sempre cercare di migliorarsi. Io la scorsa stagione sono cresciuta molto e spero di crescere ancora. Il Padova di questa stagione sicuramente è un po’ diverso ma è sempre una squadra competitiva con grossi margini di miglioramento in quanto è una squadra abbastanza giovane.
Per quanto riguarda la nazionale come obbiettivo finale ci sono le olimpiadi, il sogno di ogni giocatore di pallanuoto”.
Hai vissuto la prima stagione fuori dalla tua Rapallo come ti ha accolto la nuova realtà di Padova?
“A Padova mi sono trovata molto bene. L’accoglienza è stata ottima, mi ha fatto molto piacere trovare delle persino molto disponibili nei miei confronti e anche in quelli del mio ragazzo che si è trasferito qui con me. È sempre un piacere trovare delle persone che ti fanno sentire a casa.
Inoltre l’impianto è ottimo e offre buone possibilità per allenarti al meglio senza dover fare orari allucinanti come può succede in altre società”.
Guardandoti indietro dammi due ricordi indelebili della tua carriera fino a questo momento?
“Alcuni dei ricordi più belli che ho sono sicuramente legati a Rapallo, il più bello è stato quando abbiamo vinto lo scudetto nel 2013.
Un altro ricordo importante É quello legato alla nazionale giovanile quando abbiamo vinto l’europeo a Gyor nel 2008, questi sono i ricordi più belli che anche per le persone con cui ho vinto queste due medaglie, persone a cui sono molto legata”.
Quale giocatrice può essere considerata, da te, un esempio e invece una giovane che ti ha impressionato?
“Una giocatrice che considero un esempio è Teresa Frassinetti in quanto la reputo un’ ottima giocatrice, sempre pronta a dare il massimo, ma soprattutto perché è una compagna di squadra e un’ amica fantastica che mi ha sempre aiutata nei momenti di difficoltà.
Una giovane che mi è piaciuta molto per come è cresciuta è Arianna Gragnolati che ha fatto un ottimo campionato in Spagna ed è stata una delle protagoniste del mondiale giovanile a Volos”.
Parole importanti per una giocatrice che ogni anno diventa sempre più decisiva e fondamentale sia per il club che per la Nazionale, una giocatrice che come il suo club non vuole svegliarsi da un momento magico perché questo Padova ha ancora fame sicuramente non vuole smettere di sognare.