Giovane, 18 anni ancora da compiere, ma già con 43 presenze in Serie A, un terzo posto al mondiale U17 del 2014 con la nazionale italiana. Sei presenze e 5 gol con la maglia dell’U19 e anche una presenza e diversi raduni con la nazionale maggiore, stiamo parlando di Manuela Giugliano.
Nata il 18 agosto 1997 Manuela esordisce in Serie A con la maglia del Pordenone prima del passaggio nell’estate 2014 alla Torres.
Conosciamo meglio questo giovane talento, cercando di capire come mai ha scelto il calcio e quali sono i suoi sogni ed i suoi obiettivi.
Come ti sei avvicinata al calcio? Perché hai deciso di praticare questo sport?
Già in pancia di mia madre scalciavo! Avevo 6 anni quando un giorno andai a giocare in un campetto del mio paese con mio fratello Gennaro, contro i suoi amici che erano tutti maschietti, io ero l’unica femminuccia. Proprio quel giorno c’era un signore che mi vide e riportò alla società di Calcio Istrana che c’era una ragazzina che giocava molto bene! Quel giorno mi contattarono e andai a giocare li! Ho scelto comunque di praticare questo sport perché ce l’avevo nel sangue, ed è ancora là, è rimasta la mia passione tutt’ora!
Hai un idolo, un calciatore a cui ti ispiri?
Un idolo al maschile direi Alessandro del Piero, invece nel femminile c’è ne sono due: Pamela Conti e Alice Parisi!
Se tu potessi scegliere una calciatrice di un campionato straniero con cui ti piacerebbe giocare, chi sceglieresti?
Una giocatrice molto forte è l’attaccante degli Stati Uniti Abby Wambach, con lei vorrei tanto giocarci!
Sei stata tra le protagoniste con la nazionale U17 del trionfale mondiale concluso al 3° posto, come è stata l’esperienza azzurra in Costarica?
Andare in Costarica per giocare un mondiale e stato molto emozionante, mi ha fatto crescere un sacco, sia in campo che fuori. Giocare con tutta quella gente allo stadio mi venivano i brividi. Al primo inno mi è scesa una lacrima che poi si è trasformata in determinazione. Un’esperienza indimenticabile sotto tutti i punti di vista!
Rimanendo in tema nazionale, dopo l’Under17 hai brillato anche nell’Under19 ed hai anche una presenza con la nazionale maggiore, qual è il tuo rapporto con la maglia azzurra?
Ho fatto ben 4 raduni con la Nazionale maggiore e anche una partita internazionale, dove il mister mi ha dato l’opportunità di entrare negli ultimi 15 minuti di gioco! Anche li è stata un’emozione forte e molto importante per me! Sono partita dalla U17 impegnandomi sempre di più, cercando di imparare e crescere. Lo stesso in U19 ma già avevo un po di esperienza che mi ha aiutata.
Venendo all’attualità, quest’anno sei arrivata alla Torres, dopo una partenza non certo brillante pian piano la vostra squadra è cresciuta, quali sono ora l’obiettivo di squadra e il tuo personale per questo finale di stagione?
Sì, non siamo partite nel migliore dei modi, a causa di vari problemi societari. Non è stato il massimo, però dopo siamo riuscite a creare un gruppo ed è stato fino ad ora il nostro punto di forza. Il nostro obiettivo e arrivare più in alto possibile. Il mio invece è quello di CRESCERE, GIOCANDO, quindi continuerò ad allenarmi al massimo per giocare quest’ultime partite da titolare e far bene!
Passiamo ad un’analisi tecnica, in quale posizione del campo preferisci giocare? Quale il tuo punto di forza e dove pensi di dover migliorare?
A me piace giocare sulla trequarti, mi reputo più un trequartista, però in qualsiasi ruolo decida di farmi giocare il mister io mi adeguo a tutto, non è un problema. Il mio punto forte diciamo che è la tecnica, però penso che devo migliorare la fisicità.
Con la Torres hai avuto modo di sfidare avversarie internazionali, purtroppo i risultati parlano di una distanza abissale tra l’Italia ed il resto d’Europa, cosa pensi che manchi al calcio italiano per poter competere?
Qui c’è il dilettantismo e bisogna crescere sotto tutti i punti di vista. Bisogna dare più visibilità e serve più collaborazione da parte di tutti!
C’è un gol, tra tutti quelli che hai segnato, che ricordi particolarmente volentieri?
Mi ricordo il goal su punizione contro l’Inghilterra dove abbiamo vinto 4 a 1 , e sicuramente tutti i goal al mondiale U17, in particolare mi ricordo quello sotto la traversa forte, senza pensarci, stop e tiro, contro il Venezuela!
C’è uno stadio in cui ti piacerebbe giocare?
Mi piacerebbe tornare in Costa Rica a San Jose, lì c’era uno stadio stupendo. Invece se devo dire uno stadio dico assolutamente lo Juventus Stadium.
Prima di salutarti e ringraziarti, vogliamo chiederti secondo te perché i nostri lettori dovrebbero seguire ed appassionarsi al calcio femminile?
Io penso che il calcio sia uno sport non solo per maschi. Diciamo che i maschi giocano per i soldi noi giochiamo per PASSIONE !