Charlie Ebdo, frasi choc su Fb dal calcio dilettante

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Foto di squadra della Stientese | Foto Web

Mentre nella giornata di ieri, in occasione della conferenza stampa classica del pre-patita Rudi Garcia, per fare un gesto di solidarietà alle vittime dell’attentato alla sede del giornale satirico Charlie Ebdo a Parigi, donava una matita ad ogni giornalista presente (la matita è diventata il simbolo della solidarietà in questo tragico evento). Ed al tempo stesso rimanevano indelebili le dichiarazioni della moglie di Stephan Charbonnier (una delle vittime) che parlava della “pericolosità dei social” e della loro capacità di istigazione un calciatore di origine marocchina, in Italia da anni, metteva su Facebook un post delirante che ha suscitato reazioni a catena.

Foto di squadra della Stientese | Foto Web
Foto di squadra della Stientese | Foto Web

Mhand Hakim, vive in Italia da dodici anni e lavora come operaio in una ditta di logistica nella zona del rodigino ed è un giocatore della Stientese, formazione che milita in prima categoria.  Su Facebook ieri ha postato frasi come:

“Quello che è successo non mi piace perché è durato poco. Quello dell’11 settembre 2001 è stato più bello”.

E poi ancora:

“12 sono pochi, poi neanche una foto con il sangue, forse muoiono di paura”.

Il riferimento al numero delle vittime è chiaro, così come l’interpretazione sui vari servizi televisivi e giornalistici effettuati e dopo le reazioni mediatiche il calciatore scusandosi afferma di essere stato frainteso, le sue parole erano riferite proprio all’attenzione mediatica data ai fatti di Parigi e Charlie Ebdo, a suo dire eccessiva.

Chi ha reagito prontamente è proprio la Stientese, che ha lasciato a casa il giocatore e il presidente della società, Eugenio Zannella è stato categorico:

“Non è più un nostro giocatore. Non voglio più vederlo, per me non esiste più. Ha tradito la nostra fiducia, lo pensavo diverso”.

Hakim dopo le reazioni ha corretto il tiro, ma non i contenuti sul suo profilo dove in parte scusandosi ed in parte continuando, attraverso insulti e visioni politico-economiche personali, rilancia l’attacco nei confronti del mondo occidentale indignato (Fonte: Il Gazzettino.)

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