Una vera e propria colonna del calcio femminile, 105 presenze con 43 gol segnati in maglia azzurra, uno score di oltre 150 gol segnati in circa 180 match di Serie A, 10 campionati tutti giocati con la maglia del Verona (anche se prima era denominato Bardolino) insomma questo è il curriculum di altissimo livello di Melania Gabbiadini.
Nata in provincia di Bergamo nell’agosto del 1983, sorella maggiore del calciatore della Sampdoria Manolo, Melania è fresca di conquista del titolo di miglior calciatrice della stagione 2013/14, in questa breve intervista proveremo a conoscerla meglio, partendo dai suoi inizi sino a conoscere le sue ambizioni ed i suoi obiettivi sia a livello di club che a livello della nazionale.
Come ti sei avvicinata al calcio, come è nata questa tua passione?
Ho cominciato a giocare all’età di nove anni, in famiglia giocavano mio padre i miei zii e quindi mi sono appassionata anche io al calcio.
Hai un calciatore che ti ha ispirato un idolo?
Due calciatori che posso ritenere idolo, o che mi hanno ispirato sono i due attaccanti del Milan Shevchenko e Pato.
C’è una calciatrice straniera con la quale ti piacerebbe giocare?
Sicuramente l’attaccante brasiliana Marta.
Qualche giorno fa sei stata insignita del premio di miglior calciatrice della Serie A Femminile 2013/14, cosa puoi dire di questo riconoscimento?
E’ un premio importante, dettato da quello che ho fatto ed ho dato.
Oltre ad essere un punto fermo del Verona, sei anche un perno della nazionale italiana che ha sfiorato la qualificazione al mondiale, perdendo la finale playoff contro l’Olanda. Relativamente a questa delusione, come si può ripartire?
La sconfitta con l’Olanda dispiace, la possiamo definire come un’occasione persa. Abbiamo affrontato comunque una squadra forte che è andata meritatamente al Mondiale. Non deve essere però visto come un passo indietro, ma deve servire per migliorare, deve essere uno stimolo per fare meglio.
Quando si parla di Gabbiadini si fa riferimento a te e a tuo fratello Manolo, come è il rapporto con lui, gli hai dato consigli, gliene dai tuttora?
Sono più grande di lui, tra me e Manolo ci sono 8 anni di differenza, quando era più piccolo e giocava nelle giovanili dell’Atalanta qualche consiglio glielo ho dato ma poi è cresciuto molto rapidamente, è maturato presto.
Torniamo alla stretta attualità, siete al secondo posto con il Firenze e all’inseguimento del Mozzanica, qual è l’obiettivo della tua squadra, il tuo personale e quale vedi come avversarie più temibili?
Siamo un gruppo forte, non voglio parlare al singolare, credo nella forza di questo gruppo che si è ulteriormente rinforzato nel mercato. L’obiettivo è quello di riportare lo scudetto, che manca da tanto tempo, a Verona. Per quanto riguarda le avversarie direi che oltre a Brescia e Mozzanica, già considerate tra le candidate al successo finale prima dell’inizio del campionato, vanno aggiunte Tavagnacco, squadra forte, e Firenze buona squadra che ha dalla sua anche il fatto di viaggiare sulle ali dell’entusiasmo.
Sabato arriva la Torres, squadra che questa estate ha perso tanti dei suoi pezzi pregiati, cosa ne pensi di questa sfida?
Non dovremmo comunque farci ingannare, dovremmo stare attente, affrontiamo una squadra blasonata che se pur indebolita va assolutamente rispettata.
Un’ultima domanda, perchè consigli ai nostri lettori di seguire il calcio femminile?
Il calcio è uno sport per tutti, non solo maschile, anche noi possiamo esprimere bel gioco anche se sicuramente è un calcio decisamente meno fisico rispetto a quello maschile. Il calcio femminile è comunque un calcio sano, un calcio divertente, un calcio pulito.