Diventa quasi inutile, ogni anno presentare questa gara, non c’è generazione di tifosi di calcio, da nord a sud e oltre i confini nazionali che non conosca Fiorentina-Juventus. Una rivalità che a volte trascende in odio, schermaglie dialettiche tra dirigenti che spesso rasentano l’insulto e vere e proprie battaglie sul campo con quello che il popolo vuole vedere in un match di questo tipo, ventidue gladiatori in campo.
Questa partita quando si gioca oscura quanto c’è attorno perché anche il resto d’Italia si ferma e osserva con stupore come si evolve una sfida eterna capace di tirare fuori qualsiasi tipo di risultato rovesciando spesso il pronostico. Fiorentina-Juventus è l’emblema del riscatto, per quelle città come Firenze e Napoli che non hanno una seconda squadra cittadina, di poter battere un acerrimo rivale e manifestare la propria superiorità, in termini locali, sui potenti. Un po’ come a dire “In Italia detti legge, ma qui no!“.
In passato abbiamo visto cosa Fiorentina-Juventus sia capace di generare in termini di indecenza sportiva, con addirittura una città intera mobilitata a tentare di bloccare la cessione di Roberto Baggio, idolo viola, all’odiata Vecchia Signora oppure con i ripetuti cori macabri dei tifosi viola per i caduti dell’Heysel o ancora con l’aver dato fuoco in città all’unico Juventus Club presente. Dall’altra parte i tifosi juventini non si risparmiano, lanciano cori agghiaccianti paragonando i rivali alle vittime ebree della Seconda Guerra Mondiale e approfittando anche di amichevoli estive per fare agguati ai tifosi viola.
Insomma ce n’è per tutti, ma la rivalità è viva e sentita anche dalle componenti del campo e dai presidenti. La storia di questo intreccio viola-bianconero nasce probabilmente nell’ottobre 1928, quando la Fiorentina venne battuta a Torino con un sonoro 11-0, risultato che per le rivalità campanilistiche di allora era un vero e proprio insulto ratificato poi 25 anni dopo con un roboante 8-0 per la Vecchia Signora. Questi due fatti sono stati il germe di una rivalità che poi diverrà feroce negli anni ’80.
6 maggio 1982, Fiorentina e Juventus sono entrambe in testa al campionato, i viola vanno a Cagliari mentre la Juventus deve giocare in casa del Catanzaro. A Cagliari Antognoni serve un assist a Graziani che di testa anticipa il portiere sardo per lo 0-1, ma l’arbitro annulla per una presunta ostruzione sul portiere rossoblù. A Catanzaro la Juventus vince con una rete su calcio di rigore segnato da Brady. A fine partita le parole dell’idolo viola Antognoni parlarono di furto del titolo da parte dei bianconeri e la ferrea rivalità venne servita al popolo in un piatto d’argento.
Altro tassello importante per la costruzione di questo epico scontro è stata la finale di Coppa UEFA del 1990. La stagione avrebbe portato l’Italia verso il Mondiale in casa e per questo molte squadre, mentre venivano ristrutturati gli stadi, dovevano giocare fuori le partite casalinghe, nel caso della Fiorentina lo stadio di casa fu il “Renato Curi” di Perugia. La Finale di Coppa UEFA ebbe un primo capitolo a Torino, con la vittoria della Juventus per 3-1 ma con numerose polemiche per la seconda rete bianconera di Casiraghi, a fine gara proprio su questo fatto Giuseppe Volpecina dichiarò che la Juventus nella gara di ritorno sarebbe stata massacrata. Il match di ritorno però non poteva disputarsi a Perugia per la squalifica del campo e così venne scelta come sede Avellino, una città che lega la Juventus con molti tifosi campani, decisione che fece infuriare la componente viola. La partita termino 0-0, la Juventus vinse la Coppa e tifosi bianconeri e dell’Avellino si unirono in un gemellaggio esistente ancora oggi. Tutto ciò fece crescere ancora di più l’odio per i colori bianconeri da parte dei fiorentini.
Del trasferimento di Roberto Baggio nella stagione successiva abbiamo già parlato, fece scalpore proprio da parte di Baggio il rifiuto di calciare un rigore contro i viola e l’uscita anticipata del campionissimo con la sciarpa della Fiorentina al collo nella stessa partita, fatto che nonostante poi le prodezze, un pallone d’oro etc. incrinò per sempre l’amore dei tifosi bianconeri verso di lui. Poi la storia di questa sfida eterna l’hanno dipinta Batistuta, Del Piero e nell’ultima occasione Giuseppe Rossi.
FIORENTINA-JUVENTUS, le probabili formazioni:
Fiorentina (3-5-2): Neto; Rodríguez, Savic, Basanta; Joaquin, Mati Fernandez, Pizarro, Borja Valero, Alonso; Gomez, Cuadrado.
All.: Vincenzo Montella.
Juventus (3-5-2): Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Pereyra, Vidal, Pirlo, Pogba, Evra; Coman, Tevez.
All.: Massimiliano Allegri.