Nel tabellone femminile Flavia Pennetta saluta gli Us Open 2014 dovendosi arrendere a una Serena Williams in condizioni davvero straripanti: l’americana prenota le semifinali con un 6-3; 6-2 e ora se la vedrà con la russa Makarova Ekaterina. Serena infila la 19 esima vittoria consecutiva a Flushing Meadows: è imbattuta dal 2011. Eppure la Pennetta è partita forte nel primo parziale: subito un 3-0 di braccio ma contro questa Williams non basta che sfodera prime vincenti e ace a raffica.
La brindisina aveva inizialmente sorpreso l’avversaria strappandole 2 break ma Serena è riuscita a recuperare subito il doppio svantaggio mettendo i piedi in campo per mettere a segno vincenti. Altre occasioni per la Pennetta non sono mancate: ma la Williams è brava a distribuire gli ace. Due parziali severissimi che piegano la brindisina: il primo 6 game a 0 che consegnano all’americana il primo set per 6-3. Il secondo di 11 punti consecutivi da 1-2 e altri 5 giochi per il finale in un’ora e spiccioli.
Makarova Ekaterina, per la prima volta in carriera, centra la semifinale di un grande slam: battuta Vika Azarenka 6-4; 6-2, il finale in 1 ora e 27 minuti. Un anno nero per la biellorussa, falcidiato dagli infortuni e guai fisici che ne hanno condizionato notevolmente forma e rendimento: da lunedi sarà fuori dalle numero 20 del Mondo. La russa si è dimostrata solida, convincente e ha saputo reagire alle difficoltà di un primo set dove la Azarenka era partita forte e con la volontà di fare gara, un break iniziale aveva portato avanti la biellorussa. La Makarova però è stata subito perfetta nel rientrare sul 2-2 sfruttando anche un doppio fallo dell’avversaria. Una Azarenka molto fallosa ha favorito la Makarova che è riuscita a spostare l’incontro su ritmo e scambi di forza dal fondo. E’ cosi arrivato il break nel decimo gioco che è valso il primo set. L’orgoglio e la forza hanno abbandonato la biellorussa che nel sesto gioco e alla settima palla break si è dovuta arrendere al nastro sfortunato. La Makarova è stata perfetta nel confermarsi al servizio e chiudere successivamente il match.
In campo maschile, in tre ore e mezza, Novak Djokovic ha la meglio su Andy Murray con il punteggio di 7-6; 6-7; 6-2; 6-4. Per fare una grande partita di tennis ci vogliono due grandi tennisti, che abbiano una grande condizione fisica e mentale, un grande Murray esce a testa alta da New York. Per due set e mezzo lo scozzese ha ritrovato il suo miglior tennis e, insieme a Djokovic, ha regalato al pubblico un match di qualità eccelsa. Murray tra guai alle gambe, alla schiena e acciacchi di vario tipo alla fine è sempre il primo a mollare: in 7 game in cui è arrivato alla palla break alla fine Djokovic ha sempre strappato il servizio; dei 10 game in cui Murray ha avuto solo un’occasione lo scozzese ha fatto suoi solo 4 giochi. Il serbo ha maturato negli anni una incredibile forza mentale; nei primi giochi del terzo set lo scozzese è stato ingiocabile sul dritto causa i problemi fisici che aumentavano; Djokovic ha aspettato senza sprecare ulteriori energie il momento giusto del quarto set che è coinciso con il decimo gioco. A questo punto il serbo ha preso il largo chiudendo il match e ora troverà di fronte il giapponese Nishikori.
Kei Nishikori al termine di una nuova maratona, 4 ore e 15 minuti di gara, ha sconfitto lo svizzero Stanislav Wawrinka con il punteggio: 3-6; 7-5; 7-6; 6-7; 6-4 e conquista cosi per la prima volta in carriera la semifinale di uno slam. Un match dove a lungo ha dominato il servizio e la presa in mano degli scambi, solo 5 i break totali lungo le 4 ore; Wawrinka ha ceduto il secondo set con un doppio fallo e di nuovo con un doppio fallo ha mandato al match point il giapponese il quale pur soffrendo in qualche game, è sempre riuscito a mantenere i suoi turni di servizio.