La vittoria della Juventus ottenuta contro il Catania è stata definita da molti come “un ulteriore passo verso lo scudetto”, un risultato che vale un quarto di tricolore, anche alla luce del contemporaneo stop della prima inseguitrice, il Napoli, contro il Chievo. Per capire se tale previsione sarà confermata, è necessario attendere ancora qualche settimana, ma di certo è possibile asserire che sia stata una di quelle vittorie che per chi le conquista regalano le maggiori soddisfazioni, perchè sofferte e sudate, e conquistata soltanto al 91’, grazie ad un gol di un “gregario”, Emanuele Giaccherini, subentrato dalla panchina.
In questi casi, dunque, è d’obbligo parlare della forza del gruppo, di umiltà e sacrificio di chi lavora nelle retrovie e cerca di farsi trovare pronto al momento opportuno, cercando di farsi ricordare con gesta come quelle di ieri e ritagliandosi un ruolo comunque importante, anche soltanto per una domenica.
Nella Juventus di Antonio Conte è ormai ben noto che chi lavora e si sacrifica viene sempre premiato, in un modo o nell’altro: era successo lo scorso anno con Marco Borriello, autore di una rete decisiva per la conquista del tricolore in quel di Cesena, è successo ieri con Giaccherini, “Jack” come viene soprannominato dai compagni. Una soddisfazione grande come l’importanza della sua rete, che gli è valsa l’abbraccio di tutta la squadra e l’esplosione dello Juventus Stadium, finalmente di nuovo gremito e caloroso nei confronti della squadra. Una soddisfazione che, per chi ha poco spazio in campo e non vive sotto i riflettori, può essere ancora più intensa.
Ma nella ventottesima giornata del campionato bianconero, oltre ad Emanuele Giaccherini passato da gregario a uomo-copertina, è bene sottolineare ancora una volta anche la prestazione di Paul Pogba, che non è più considerabile una “novità” o una “scoperta” ma che, soprattutto in questa ultima parte della stagione, si sta rivelando un elemento essenziale, riuscendo a colmare anche quelle – rarissime – giornate opache del centrocampo bianconero, in cui la stella di Andrea Pirlo non brilla come sempre e la sostanza di Claudio Marchisio non è all’altezza delle aspettative.
L’importanza del francesino classe ’93 è racchiusa tutta nell’ azione determinante della gara, con un aggancio delizioso in area, una parabola che costringe Andujar ad un’affannosa respinta che si rivelerà, poi, imprecisa e giungerà nei pressi di GIaccherini che realizzerà il decisivo 1-0. E’, dunque, una Juventus dai due volti quella che si conferma leader indiscussa del campionato, caratterizzata, da un lato, dal gruppo di cemento e dallo spirito di sacrificio e dall’altro dalle preziose individualità di qualità, capaci di esser determinanti anche con una sola giocata.
A ben vedere, però, il primo aspetto tende sempre a prevalere sul secondo, coerentemente con la filosofia di mister Conte che, anche a fine partita, non ha perso occasione per spendere parole di elogio per il goleador di giornata Giaccherini e di moderata soddisfazione per la prestazione di Pogba, rimproverandogli un “primo tempo non del tutto soddisfacente”, ed affinchè “continui a pedalare” e rimanga con i piedi per terra, perché la forza di questa Juventus targata Conte deve rimanere il collettivo, sempre e comunque.