Finisce Zemalandia. Con un annuncio, non proprio inaspettato, la Roma annuncia la fine del rapporto tra la società giallorossa e Zdenek Zeman. Decisiva la sconfitta interna (2-4) contro il Cagliari arrivata meno di 24 ore fa, dove sono stati evidenziati i troppi limiti difensivi della formazione capitolina e un gruppo che sembrava non seguire più le idee tattiche del boemo. Le recenti frecciatine tra la dirigenza e l’ex tecnico di Foggia e Pescara hanno fatto il resto, accelerando di fatto questo esonero. Una stagione fallimentare per la Roma (il terzo posto sembra ormai irraggiungibile), il secondo consecutivo se si prende in considerazione anche il campionato scorso (dove Luis Enrique riuscì però ad arrivare fino a maggio al comando della squadra). E adesso? Quale futuro per il club giallorosso?
Andreazzoli (il tattico dell’era Spalletti) seguirà la squadra nei prossimi allenamenti, in attesa di trovare un traghettatore o un sostituto definitivo di Zeman. Al nome di Blanc, già circolato nei giorni scorsi, si aggiunge quello di Giampaolo (ex Cagliari e Cesena), particolarmente apprezzato dal direttore sportivo Sabatini.
I dubbi di Blanc – L’ex commissario tecnico della Nazionale francese, nonché ex difensore centrale dell’Inter, prende tempo. Vorrebbe tornare in gioco dopo l’esperienza negativa da c.t. ma non sarebbe del tutto convinto dal nuovo progetto Roma, che sembra sempre pronto a decollare ma, i risultati sono tutt’altro che soddisfacenti. Blanc prima di accettare la soluzione giallorossa vorrebbe avere delle garanzie dal punto di vista contrattuale e soprattutto sul fronte acquisti-cessioni. I dirigenti capitolini sono molto tentati.
Giampaolo? – Il tifoso romanista, una volta sentito circolare il nome dell’ex tecnico del Cesena, avrà sperato in una conferma di Zeman. Battute a parte, Giampaolo è nella lista del direttore sportivo Sabatini. Probabilmente dovrebbe ancora dimostrare di meritare la panchina della Roma, ma la fortuna sembra baciarlo sulla fronte e in caso di chiamata giallorossa difficilmente metterebbe delle garanzie contrattuali ed economiche, accettando anche un ruolo da traghettatore fino a maggio. La classica occasione d’oro per rimettersi in gioco.
E Allegri? – Il nome del tecnico rossonero circola da parecchio tempo dalle parti di Trigoria. L’ipotesi di una possibile separazione a fine stagione tra Allegri e il Milan sarebbe ben vista a Roma. Purtroppo (per i dirigenti giallorossi) questo si saprà solamente a campionato concluso. Se Totti e compagni dovessero ritrovarsi fra qualche giorno con un traghettatore, l’ipotesi Allegri per giugno diventerebbe una pista concreta.
Fallimento Zeman
Il suo 4-3-3 non ha funzionato. Troppe partite perse o pareggiate in rimonta, troppi errori difensivi causati da una difesa giovane e poco propensa a giocare con una linea alta come quella richiesta dal boemo, un centrocampo con poco filtro e poca personalità. L’unico reparto (guarda caso) che ha rispettato le attese è stato l’attacco con Lamela protagonista nella prima parte di stagione, Osvaldo bomber vero (a parte qualche momento di black out) ed infine il capitano, Francesco Totti, protagonista di sei mesi d’alta qualità nonostante i suoi 36 anni ed un ruolo nuovo (perlomeno nel recente passato).
La scelta Zeman ad inizio stagione, con l’arrivo di diverso giovani, era sinonimo di rischio. Ma la dirigenza romanista, nonostante le premesse, dichiarò troppo velocemente che l’obiettivo minimo era il terzo posto. Insomma, poca programmazione e risultato immediato. Tutto ciò che non serviva al boemo, abituato a partire in sordine e realizzare autentici miracoli sportivi. Come non ricordare il grande Foggia (dove nacque Zemalandia) e il recente Pescara, partito con obiettivi da centro classifica e ritrovatosi al primo posto in Serie B e una promozione inaspettata.
Adesso la Roma deve ripartire, salvare il salvabile in questa stagione e programmare un nuovo ciclo. Blanc o Allegri, chiunque si sieda su quella panchina deve pretendere calma, pazienza e soprattutto investimenti mirati.