Una serata per certi versi storica quella appena conclusasi in America. Gli appassionati Nba hanno infatti potuto godere di prestazioni d’altissimo livello. E’ normale che i titoli delle prime pagine dei giornali questa mattina saranno tutti per Kobe Bryant, che contro i Jazz ha sfiorato una tripla doppia clamorosa (14 punti, 14 assist, 9 rimbalzi), rendendo ancora più spettacolare la vittoria dei Lakers su Utah allo Staples Center. Ma prima del match disputatosi a Los Angeles, gli spettatori hanno sognato guardando l’infinita sfida tra Hawks e Celtics, risoltasi soltanto dopo due overtime a favore di Atlanta. Come non sottolineare poi i 35 punti di Kyrie Irving nel successo di Cleveland sui Bucks e i 30 di James Harden contro gli Hornets. Ma riviviamo tutte le emozioni della notte nel racconto di oggi.
Los Angeles Lakers – Utah Jazz 102-84
Come vi avevamo anticipato nei pronostici di ieri (a proposito, 9 prese su 10), i Lakers sono tornati alla vittoria che mancava dal 16 gennaio scorso, quando sempre allo Staples Center i giallo-viola avevano battuto i Bucks con un punteggio simile (104-88). Quella di stanotte è la vittoria del gruppo, dove ad esaltarsi non è il singolo ma l’orchestra, grazie alla tanto famosa quanto agognata chemistry. Ed è così che Bryant si trasforma in assist-man, firmando 14 assist (12 soltanto nei primi tre periodi). Kobe fece qualcosa di simile undici anni fa, quando contro i Wizards mise a referto il suo personale career-high, quindici assist. Quando vedi Bryant interagire con i compagni di squadra allora capisci che qualcosa sta davvero cambiando nei Lakers. E dunque ti sembra quasi normale che Metta World Peace infili cinque bombe, che Nash si limiti a 2 assist, che Howard torni a brillare (17 punti e 13 rimbalzi), e via così all’infinito. Immaginiamo sia contento pure Pau Gasol (15), nonostante per lo spagnolo sia una rogna partire sempre dalla cara bench.
Chicago Bulls – Golden State Warriors 103-87
Anche la vittoria dei Bulls sui Warriors era facilmente pronosticabile, sopratutto (paradossalmente) dopo le vittorie di Stephen Curry e compagni contro Clippers e Thunder in meno di tre giorni. Chicago ha messo da subito le cose in chiaro, chiudendo il primo quarto avanti 31-13. Stavolta non è servito un Belinelli in versione “Shot”, con il Beli che si è riposato segnando 3 punti in 17 minuti. Il migliore dei Bulls è stato Kirk Hinrich con 25 punti. Tra gli ospiti invece brilla ancora David Lee, che chiude la serata con 23 punti e 6 rimbalzi.
Atlanta Hawks – Boston Celtics 123-111 (2 OT)
Chi la fa, l’aspetti. Dice così il proverbio e gli Hawks hanno dimostrato di conoscerlo alla perfezione, ricambiando Boston con la stessa moneta usata dai Celtics il 5 gennaio scorso, quando batterono proprio Atlanta 89-81 dopo una rimonta importante. Stanotte i punti recuperati da Horford e compagni sono stati 27, sebbene ci siano voluti due overtime per avere la meglio su KG (24) e Rajon Rondo, per la seconda serata consecutiva in tripla doppia (16 punti, 11 assist, 10 rimbalzi). Lo stesso Al Horford (7 punti nel secondo overtime) insieme a Kyle Horver (27, 8/11 da tre) ha contribuito in maniera decisiva al successo dei padroni di casa. Continua dunque la striscia negativa di Boston, al loro sesto ko consecutivo.
Dallas Mavericks – San Antonio Spurs 107-113
Se non ci fossero i Thunder ad ovest parleremmo degli Spurs come la migliore squadra della lega. Ennesima vittoria di San Antonio, che viola il parquet di Dallas conquistando un successo super meritato. Alla vigilia di questa partita avevo dato fiducia ai Mavericks, convinto che la stanchezza potesse giocare un fattore decisivo nelle gambe degli ospiti. Niente di tutto invece. Anche in assenza di Tim Duncan, gli Spurs sono riusciti ad avere la meglio, anche facilmente, di Dallas, con un Tony Parker ancora in grande forma (23 punti e 10 assist).
Miami Heat – Detroit Pistons 110-88
Battendo Detroit gli Heat hanno conquistato la quarta vittoria consecutiva, ribadendo se ce ne fosse bisogno la leadership nella Eastern Conference. Eccetto il primo quarto (30-31 per gli ospiti), la partita è sempre stata sotto il controllo di Miami, che ha trovato in Dwyane Wade (29) e LeBron James (23). Ed è così che la vittoria degli Heat passa quasi in secondo piano di fronte al canestro da metà campo di un simpatico nanetto di 50 anni, che realizza il tiro della vita e si porta a casa 75 mila dollari ed un abbraccio affettuoso di LeBron. Robe da pazzi.
Sacramento Kings – Oklahoma City Thunder 95-105
Dopo il ko nell’ultima partita contro gli Warriors, i Thunder tornano subito alla vittoria battendo in trasferta i Kings. Riprende confidenza col canestro anche Russell Westbrook, reduce da un’inguardabile 3/21 dal campo, che chiude la serata mettendo a referto 18 punti e 14 assist. Non spendiamo ormai più aggettivi per Kevin Durant (24), ma la schiacciata terrificante di stanotte crediamo se la dimenticheranno in pochi.
Cleveland Cavaliers – Milwaukee Bucks 113-108
Ritrovarsi sopra di 20 punti nel terzo quarto sul parquet di Cleveland per poi perdere miseramente. E’ quanto successo ai Bucks stanotte, incapaci di reagire allo show di uno dei migliori attori dell’Nba, tale Kyrie Irving, che dopo la convocazione all’All Star Game come riserva segna 35 punti d’oro nella vittoria dei Cavaliers, a cui ormai nessuno più credeva.
Washington Wizards – Minnesota Timberwolves 114-101
Bentornato John Wall. Alla sua prima apparizione da titolare in questa stagione, John Wall (14) e Jordan Crawford (19) stendono le velleità dei Twolves, e confermano la ripresa dei Wizards. Inutili per gli ospiti i 14 punti di Luke Ridnour e i 18 di Derrick Williams.
Memphis Grizzlies – Brooklyn Nets 101-77
Dopo otto vittorie nelle ultime nove partite, si ferma la corsa dei Nets sul campo dei Grizzlies. I padroni di casa esultano con i 20 punti di Marc Gasol e i 14 di Mike Conley. Ottima prestazione del collettivo per Memphis, che manda in doppia cifra sette giocatori. Top scorer degli ospiti è Brook Lopez con 18 punti.
New Orleans Hornets – Houston Rockets 82-100
Chiudiamo il racconto della serata con il one-man show di James Harden. Barbanera segna 30 punti nel successo in trasferta dei Rockets su New Orleans. Houston sempre avanti nel punteggio, con gli Hornets che oltre a cambiare il proprio nome ora rischiano anche di perdere la faccia.
Classifica Eastern Conference
- Heat 28-12
- Knicks 26-14
- Bulls 26-16
- Pacers 26-17
- Nets 26-17
- Hawks 25-18
- Bucks 22-19
- Celtics 20-23
- 76 ers 17-25
- Pistons 16-27
- Raptors 16-27
- Magic 14-28
- Cavaliers 12-32
- Wizards 10-31
- Bobcats 10-32
Classifica Western Conference
- Thunder 34-10
- Spurs 35-11
- Clippers 32-12
- Grizzlies 28-14
- Warriors 26-16
- Nuggets 26-18
- Jazz 23-20
- Rockets 23-22
- Blazers 21-21
- Timberwolves 17-23
- Lakers 18-25
- Mavericks 18-25
- Kings 16-28
- Suns 15-28
- Hornets 14-29
Nba Top 10 25 gennaio
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