De Laurentiis: “Cambiare Giustizia”. Novità in arrivo?

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De Laurentiis: "Riformare la Giustizia" | © Giuseppe Bellini/Getty Images

La sentenza emessa dalla Corte Federale nella giornata di ieri, ha eliminato con un colpo di spugna la condanna del Napoli emessa in primo grado della Disciplinare, con i due punti di penalità e i sei mesi di stop a Grava e Paolo Cannavaro, agendo sulla derubricazione dell’illecito sportivo commesso da Matteo Gianello nella tentata combine di Sampdoria-Napoli del 16 Maggio 2010 e trasformandolo in slealtà sportiva. Una vittoria fondamentale per il  Napoli società, e per la sua stagione che ora proseguirà rinvigorita dall’entusiasmo per una battaglia vinta, ma anche una vittoria personale per il presidente Aurelio De Laurentiis che nella delicata giornata decisiva ha deciso di intervenire personalmente con un’arringa degna di un navigato avvocato difensore, esponendo le proprie ragioni, con un discorso intriso di cuore e lucidità, di fiducia nella giustizia e di delusione per ciò che era stato.

Le sue parole hanno contribuito in qualche modo ad incanalare la giornata della verità in un senso positivo, in barba a tutte le scaramanzie napoletane connesse al giorno numero 17, così come ha evidenziato anche il legale della società, l’avvocato Grassani che non si è tirato indietro nell’attribuire i meriti al presidente De Laurentiis che, a suo avviso, “è stato determinante”. Ecco perchè, dopo la gioia e la grande soddisfazione, il presidente partenopeo affronta di petto il discorso, andando a toccare dei punti molto importanti e, soprattutto, proiettandosi al futuro, ai necessari cambiamenti del sistema di Giustizia.

Secondo De Laurentiis, dunque, il ribaltamento in secondo grado della sentenza della Disciplinare è stata una vittoria, ma “non solo per il Napoli, ma per tutto il calcio italiano, perchè è come se ci fossimo svegliati dopo vent’anni”. Lo spirito innovatore e riformatore di De Laurentiis, poi, prosegue con la riflessione sulla necessità di cambiamento, in particolar modo connessa al fantasma della “responsabilità oggettiva” dei club, quello spettro cui erano legati i due punti di penalizzazione iniziali: “non va eliminata, ma modificata”.

De Laurentiis: "Riformare la Giustizia" | © Giuseppe Bellini/Getty Images
De Laurentiis: “Riformare la Giustizia” | © Giuseppe Bellini/Getty Images

 

Per intervenire in maniera seria e decisa, però, non basta che il cambiamento riguardi soltanto il mondo calcistico italiano, ma si renderà necessario – secondo De Laurentiis – un pool tra governi europei, al fine di studiare le misure necessarie a combattere la problematica calcioscommesse che, periodicamente, ha gravato pesantemente sull’immagine di questo sport minandone la credibilità, come un “cancro”.

Un cancro difficile da estirpare, ma che potrebbe riservare nella sua inchiesta qualche altra sorpresa o, meglio, qualche clamoroso colpo di scena, almeno stando alle dichiarazioni, velate dal mistero e dal riserbo, rilasciate nel corso di una conferenza stampa dell’Interpol (proprio sull’argomento “Calcioscommesse il lato oscuro del bel gioco”) in corso alla Scuola Superiore di Polizia di Roma, dal capo della Polizia Antonio Manganelli: “Non vi dico cosa prevedo accadrà nei prossimi giorni sul fronte calcioscommesse, altrimenti sarà la notizia di domani e oscurerà questa conferenza”.

Non è ancora dato sapere di quali grandi “novità” si tratti, ma è plausibile ipotizzare che siano in arrivo clamorosi sviluppi dalla procure che lavorano all’inchiesta calcioscommesse. Risvolti che, dunque, lasciano in attesa di comprendere meglio cosa accadrà, e cosa dovrà essere fatto per debellare quel “cancro” calcioscommesse che, come ha precisato il segretario generale dell’Interpol Ronald K. Noble, “possiede introiti paragonabili ad una società come la Coca Cola“.

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