Il clima in casa Roma sta diventando sempre più pesante. Zdenek Zeman, nonostante le smentite di rito, sente il fiato sul collo e avrebbe le ore contate. La gara di Parma, giocata in un campo ai limiti della praticabilità, ha mostrato ancora una volta i tanti limiti della squadra capitolina, che sa segnare come pochi ma subisce gol da terza categoria, con errori difensivi grossolani, tipico delle squadre del boemo, tanto brave in attacco quando insufficienti in difesa. In dieci partite, la Roma ha ottenuto 4 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte, non certo il cammino ideale di una squadra che ad inizio stagione partiva con l’obiettivo di contrastare la Juventus nella lotta per lo scudetto, salvo poi tirarsi indietro dopo le prime difficoltà.
Miglior attacco e peggior difesa del campionato con 22 reti all’attivo e 19 gol al passivo. D’altronde, se in estate decidi di prendere Zemancome allenatore devi aspettarti questi numeri, poi se si acquistano difensori non adatti al suo tipo di gioco, la frittata è servita. Nonostante tutto, la maggior parte del tifo romanista continua ad avere fiducia nel proprio allenatore, capace di regalare partite spettacolari al proprio pubblico, anche se spesso è protagonista di rimonte incredibili.
La dirigenza al contrario non sarebbe del tutto soddisfatta del boemo e nonostante le smentite “l’allenatore non si tocca“, potrebbe presto esonerare il proprio mister. Non sarà decisiva la prossima partita casalinga contro il Palermo ma, quella successiva, il derby romano, valido per la dodicesima giornata del campionato di Serie A. In caso di sconfitta nella stracittadina, la Roma potrebbe decidere di terminare il rapporto con Zeman, dichiarando fallito per il secondo anno consecutivo il progetto per la rinascita della squadra giallorossa.
Il tecnico lavora tranquillo, come è nel suo carattere. Non legge i giornali e vuole uscire al più presto da questa situazione che potrebbe diventare più grave se il giudice dovesse annullare lo 0-3 a tavolino ottenuto per la partita rinviata contro il Cagliari, con la Roma che scenderebbe in classifica a 11 punti e si dovrebbe giocare la vittoria in campo contro i rossoblu.
E già circolano i primi nomi per sostituire il boemo. Si parla del tecnico della Primavera Alberto De Rossi, che ritroverebbe il figlio in prima squadra, rischiando probabilmente un conflitto d’interessi che la società non vorrebbe creare. La soluzione più importante è quella di Delio Rossi, ex tecnico di Lazio e Fiorentina che non avrebbe problemi a sedersi sulla panchina giallorossa nonostante in passato sia stato beniamino del pubblico biancoceleste. Infine, se si dovesse cercare un semplice traghettatore fino a giugno, per l’anno prossimo si punterebbe su Massimiliano Allegri. L’attuale tecnico del Milan, difficilmente continuerà la sua avventura a Milanello e accetterebbe volentieri la panchina romanista.
La fiducia illimitata intorno a Zeman sembra finita. Roma-Palermo di domenica notte è un primo esame per il boemo ma quello decisivo sarà una settimana più tardi nel derby romano, a quel punto in caso di sconfitta aspettiamoci grossi ribaltoni in casa giallorossa con la dirigenza che farebbe saltare il proprio tecnico, mettendo in dubbio le scelte operate in fase di campagna acquisti, vedi l’arrivo di giocatori troppo giovani per poter puntare in alto, con il flop assoluto di Destro, l’acquisto più costoso dell’estate romanista, che non trova spazio tra gli undici titolari.