Nell’ultimo turno di Champions League non sono mancate le sorprese. Una di queste è stata senz’altro la sconfitta roboante del Manchester City con gli uomini di Roberto Mancini rimontati e umiliati dai ragazzini terribili dell’Ajax guidati da Frank De Boer. A dire il vero i campioni d’Inghilterra non sono nuovi a sconfitte sorprendenti in ambito europeo. Nella passata stagione i Citizens dopo milioni e milioni spesi sul mercato non riuscirono a superare la fase a gironi, in quel girone della morte che premiò invece Bayern Monaco e Napoli. Quest’anno la musica sembra non essere cambiata, visto che dopo 3 partite il City è già con un piede e mezzo fuori dalla Champions. 2 sconfitte e 1 pareggio, quest’ultimo conquistato in casa con il Borussia Dortmund grazie ad un rigore di Balotelli al 90′, vedono il City all’ultimo posto del girone più competitivo di questa Champions League.
Inutile dire, che al Manchester City serve un miracolo per ottenere il pass per gli ottavi di finale, basti pensare che anche vincendo le prossime 3 partite i Citizens potrebbero comunque dire addio alla Champions per il secondo anno consecutivo. Mancini, ormai com’è solito fare dopo ogni partita di Champions, non si è nascosto e ha dovuto constatare la superiorità sul campo dell’avversario, ieri l’Ajax, l’altra volta il Dortmund. Il City nonostante una rosa altamente talentuosa, manca di un’idea di gioco che in campo europeo non puoi permetterti di non avere. Se poi al pessimo rendimento in Champions aggiungiamo che in Premier i ragazzi di Mancini non dominano come dodici mesi fa (secondo posto a -4 dal Chelsea capolista), è facile intuire che per il tecnico jesino l’avventura a Manchester volge al termine.
Lo sceicco Mansour, presidente del City, che in pochi anni ha speso più di 500 milioni di euro, per portare i Citizens ai massimi livelli nazionali e continentali non può di certo essere contento della magre figure collezionate dalla sua squadra in Champions. Il flop europeo dei Citizens nella passata stagione fu compensato dal ritorno al titolo in Premier, che è valso a Mancini la riconferma su una delle panchine più pagate d’Europa. Questa panchina adesso traballa come la difesa del City contro l’Ajax, Mancini che sa come funzionano le cose nel calcio, sa bene che il momento è critico e che la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro. Non a caso, intorno all’ambiente City, già si rincorrono le voci sul suo sostituto. La voce che rimbalza con più insistenza risponde al nome di Guardiola, ex tecnico del Barça delle meraviglie, al momento disoccupato per sua espressa volontà. L’anno sabatico del tecnico spagnolo è appena cominciato in quel di New York, ma il futuro si sa riserva sempre sorprese.
Roberto Mancini e il City potrebbero ben presto dirsi addio. Molto probabilmente il matrimonio terminerà a fine stagione soprattutto se il Mancio riuscirà ad oscurare ancora una volta il flop europeo con una lotta al vertice in Premier. Detto questo, al City si guarda già al futuro, e non possono passare inosservati in questo momento alcuni movimenti dirigenziali in seno al club inglese. Secondo quanto afferma il Mundo Deportivo, l’ex direttore sportivo del Barcellona Txiki Begiristain firmerà con il club inglese raggiungendo l’attuale dg dei Citizens, Ferran Soriano, tra l’altro ex vicepresidente del Barcellona. Il cerchio poi si allarga visto che Begiristain si porterebbe dietro Joan Pasty (suo braccio destro a Barcellona). Tutti questi movimenti sembrano il preludio ad un prossimo approdo di Guardiola sulla panchina dei Citizens. D’altronde l’obiettivo di Mansour è portare il City ai massimi livelli continentali, e chi meglio di Guardiola può mostrare ai Citizens la dritta via europea?