Cesare Prandelli decide di cambiare musica. La difesa a tre va in soffitta, si ritorna al 4-3-1-2 delle qualificazioni ad Euro 2012, modulo con il quale la Nazionale italiana aveva offerto ai propri tifosi gioco e risultati. Bocciatura senza appello per quello schieramento che in tanti avevano etichettato come juventino, anche perché gli interpreti erano praticamente gli stessi agli ordini di Antonio Conte. Nel giro di sette giorni si passa quindi dall’ItalJuve all’Italia di Prandelli. Una scelta maturata all’indomani della prestazione piuttosto opaca contro la Bulgaria, nella prima giornata del girone eliminatorio che accompagnerà gli uomini di Prandelli fino all’autunno del 2013, quando si conosceranno le Nazionali europee che parteciperanno ai prossimi mondiali del 2014 in Brasile. Un pareggio che evidentemente ha convinto il ct azzurro a non concedere più fiducia a quel modulo varato in Polonia non più tardi di 3 mesi fa.
ItalJuve?Ora la domanda è lecita, perché qualcosa è cambiato dagli ultimi Europei. La spina dorsale rimane comunque bianconera, perché Buffon, Barzagli (e quando tornerà a disposizione, Chiellini), Pirlo, Marchisio sono quattro giocatori fondamentali nello scacchiere azzurro, anche adesso che si è ritornati al 4-3-1-2. C’è però un vento nuovo (o antico, fate voi), che vede un Prandelli nuovamente riabilitato, tornato finalmente a giocare con il modulo che adottò fin dai tempi del Parma. A partire da Italia-Malta Cambiano così anche gli interpreti, col ritorno del trequartista ad esempio, e l’abolizione dei tornanti che rimandavano la memoria ai vari Edi Reja, Mazzarri e in ultimo Conte. Addio quindi a Giaccherini, addio con ogni probabilità anche a Simone Pepe, e senza che prima cominciasse addio anche al bergamasco Schelotto. Il gioco sulle fasce torna di competenza dei terzini, con Abate/Maggio e Balzaretti a sinistra a rappresentare soluzioni ideali in tal senso (senza scordarci che in un prossimo futuro nulla vieta a Prandelli di convocare Mattia De Sciglio e Davide Santon).
Giovinco bocciato Nel dettaglio, per quanto concerne il match di stasera, a livello di nomi risalta subito agli occhi l’esclusione del bianconero Giovinco. La Formica atomica è stato tra i peggiori nella trasferta di cinque giorni fa in Bulgaria, prestazione che se sommata a quelle precedenti rende il calciatore scuola Juve un punto interrogativo all’interno dell’undici titolare azzurro, quasi un oggetto estraneo, nonostante l’ex Parma avesse espresso non più di un giorno fa la sua intenzione di ripercorrere le orme di Del Piero (sia in maglia bianconera che in Nazionale maggiore).
Effetto Zeman Evidente la ventata di freschezza che il tecnico della Roma ha trascinato anche in seno alla Nazionale. Contro la Bulgaria la scelta di Osvaldo era apparsa come l’unica possibile, dal momento che l’attaccante giallorosso è al momento uno degli attaccanti più in forma (non solo in Italia). Questa sera sarà affiancato da Mattia Destro, altro giallorosso, altro pupillo di Zeman, che pur di averlo in squadra ha deciso di sacrificare Fabio Borini, l’altro astro nascente del calcio azzurro. Se poi calcoliamo gli infortunati De Rossi e Balzaretti, più un Alessandro Florenzi sempre più lanciato verso la convocazione in Nazionale maggiore, fra pochi mesi dovremmo parlare a tutti gli effetti di una ItalRoma.