Mentre tutti attendono la sua chiamata nel calcio a stelle e strisce della Major League Soccer, per calarsi in un’avventura dorata negli States che non ha mai nascosto di amare al punto da sceglierli come frequente meta delle sue vacanze, Alessandro Del Piero, in un’intervista rilasciata ad Espn apre la porta al calcio latino ed, in particolare, all‘Argentina, rispondendo a precisa domanda in proposito: “Giocare in Argentina? Perchè no, il calcio latino è anche il mio calcio”.
Il discorso in questione rientra in un’ottica ben più generale considerando il fatto che lo stesso ex capitano bianconero non ha ancora indicazioni precise circa il suo futuro e, dunque, preferisce rimanere in un’ottica “open mind“, senza alcun tipo di preclusione verso eventuali alternative che potranno presentarsi.
In tal senso Alex si è soffermato sul caloroso apprezzamento che il popolo argentino gli ha sempre tributato, considerando che, in molti dei suoi numerosi viaggi, i tifosi argentini gli hanno manifestato ammirazione e stima, con particolare riferimento al suo gol segnato contro il River Plate nell’ormai storica finale di Coppa Intercontinentale giocata a Tokyo con la sua Juventus, nell’anno successivo alla conquista della Champions League, con Marcello Lippi in panchina. “Mi capita di viaggiare molto, tutti i tifosi del Boca vengono a salutarmi ricordando il mio gol al River Plate nella Coppa Intercontinentale. Boca e River sono il top”.
In particolare, se nella prossima stagione dovesse realmente concretizzarsi l’ipotesi di un suo approdo in Argentina, e nello specifico proprio al River Plate, potrebbe ricomporsi suggestivamente la coppia gol bianconera dei primi anni duemila, quella dello storico scudetto del 5 Maggio 2002 per intenderci, una delle più prolifiche della storia juventina, ossia il binomio Del Piero-Trezeguet.
Alex e David di nuovo insieme, anche se con qualche anno di più, potrebbero realmente essere un bel tuffo nel passato, soprattutto per i nostalgici tifosi bianconeri che, in tal caso, potrebbero appassionarsi alle partite del River Plate: sulla questione, però, Del Piero ancora non si sbilancia, anche se si dichiara comunque possibilista, anche a proposito di un prossimo contatto telefonico proprio con il franco-argentino Trezegol, che Alex stima moltissimo e con il quale aveva un’intesa perfetta in campo. “Non ci siamo sentiti, magari mi chiamerà, se lo fa vi avviso. David è uno dei migliori goleador che abbia mai visto. Ha una grandissima capacità di coordinazione, riesce a tirare al volo da qualsiasi posizione ed ha un tempismo incredibile in area, riesce sempre a sapere dove andrà la palla”.
Il discorso sul calcio latino non può esimersi dall’argomento Messi-Maradona, il presente ed il passato del calcio argentino, figli di epoche tanto differenti, così grandi entrambi ma così diversi nel carattere e nelle abitudini fuori dal campo: il saggio Alex non azzarda confronti in merito e, diplomaticamente, afferma come, in tempi differenti, siano entrambi da considerare dei numeri uno, capaci di “cose straordinarie con il pallone”.
Diego è stato un mito per il Del Piero-bambino, che “rimaneva a bocca aperta” osservando le straordinarie gesta del Pibe de Oro; Lionel Messi, invece, è il numero uno della nostra epoca, “che ha vinto tanto e può vincere ancora tantissimo”. Se l’ipotesi-Argentina diventasse realtà, Alex avrebbe modo di conoscerli ancor più da vicino.