E’ la vittoria di tutti, dell’ allenatore, del gruppo dei tifosi. Tutti sono stati fondamentali per riportare sul tetto d’ Italia i colori bianconeri e riproporre dopo 6 anni l’ accoppiata Scudetto Juventus. Al triplice fischio finale è esplosa la gioia del popolo bianconero, quella gioia regressa per 6 lunghi anni e finalmente ritornata alla ribalta. Scudetto meritato per i valori espressi sul campo, per il gioco, per l’ imbattibilità che va avanti da 41 partite, per la cattiveria agonistica mostrata dagli uomini di Antonio Conte.
“E’ lo scudetto numero 30”, ha commentato Leonardo Bonucci. Il centrale difensivo, partito in sordina e poi esploso nel finale di campionato, ha messo in risalto il sacrificio del gruppo, soffermandosi sui numeri da capogiro di questa squadra. Di fatto, sono solo 16 i goal subiti dalla Juventus in questo campionato, numeri che regalano ai bianconeri lo scettro di miglior difesa d’ Europa. Allegro e sereno anche Alessandro Del Piero, intervistato nel post partita. Il capitano, ha dribblato le domande sul futuro, affermando che il suo unico obiettivo attuale è la conquista della Coppa Italia, rimandando i discorsi contrattuali a fine mese. “E’ uno scudetto bellissimo, come tutti gli altri del resto, sono emozioni uniche se penso a 6 anni fa”.
Gioia indescrivibile anche per il tecnico Antonio Conte, artefice di un’annata straordinaria. Il tecnico pugliese ha colto l’occasione per rendere omaggio agli sconfitti, definendo il Milan avversario di grande rispetto e di grande valore. Grande felicità anche per il portiere della Nazionale Gianluigi Buffon, il quale al termine della partita ha affermato di aver temuto il peggio dopo l’ errore della partita contro il Lecce. “Devo essere onesto, sono stati i 3 giorni più brutti della mia carriera. Pensavo che il mio errore potesse incidere sul morale dei miei compagni, per fortuna non è stato così”. Il portierone ha poi colto l’occasione per dedicare il successo ai suoi vecchi compagni Trezeguet e Camoranesi, i quali hanno diviso con lui il paradiso degli scudetti e l’inferno della Serie B, solo per una questione di amore per la maglia bianconera.
Il presidente Andrea Agnelli ha esaltato il lavoro del tecnico bianconero, definendo il successo numero 30, come base per altri trionfi futuri. Sul capitolo Del Piero ha dichiarato: “Credo che se Del Piero andasse via dalla Juve con due trofei, sarebbe un’ apoteosi anche per lui”. Ma ne siamo proprio sicuri caro presidente?
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Tutto molto bello, tutto molto meritato.
Procediamo pure con la santificazione di Conte e dirigenza…
Perchè negare a Del Piero uno spezzone di partita?
Complimenti per la sensibilità, da un ex compagno di tante battaglie……
Conti faccia uno stage a Barcellona e prenda appunti da Guardiola
Finiamola poi con sta’ storia della terza stella e cerchiamo piuttosto la terza Coppa.
Massimo da Pesaro