Il 4 aprile prossimo l’Alta Corte di giustizia sportiva si riunirà per confermare o meno la radiazione di Moggi, Giraudo e Mazzini, quest’ultimo ex vicepresidente della Federcalcio. Fra meno di una settimana quindi verrà scritto l’ultimo capitolo della vicenda Calciopoli, che nel 2006 ha stravolto per sempre il mondo del calcio italiano. I legali dell’ex direttore generale della Juventus hanno già dichiarato l’intenzione di procedere oltre la giustizia sportiva, qualora la sentenza fosse negativa, volgendo quindi il pensiero già alla Corte di Giustizia di Strasburgo. Difficile infatti immaginare come nell’ultimo grado di giudizio vengano “magicamente” ridotte le condanne inflitte ai due bianconeri e al vice di Carraro, sancite nei due precedenti processi.
E’ passato quasi un anno da quando la Commissione Disciplinare della Federcalcio radiò dal mondo del calcio il direttore generale della Juve Luciano Moggi, l’amministratore delegato bianconero Antonio Giraudo e il vicepresidente della Federcalcio Mazzini. Quel 15 giugno del 2011 veniva posto il sigillo (quasi) definitivo al processo Calciopoli, lo scandalo scoppiato nell’estate del 2006, poche settimane prima dell’inizio del Mondiale tedesco che vide il trionfo degli azzurri guidati da Marcello Lippi. Fu proprio la Juventus la squadra a subire la maggiore penalizzazione, con la retrocessione in Serie B la stagione seguente e la revoca degli ultimi due scudetti, quelli del 2004-2005 e del 2005-2006, quest’ultimo assegnato d’ufficio all’Inter.
Contemporaneamente alla retrocessione in Serie B, la Juventus perse la cosiddetta cupola, e la triade composta da Moggi, Giraudo e Bettega venne sciolta. Roberto Bettega però, allora vicepresidente bianconero, non venne coinvolto nello scandalo di Calciopoli e tornò nuovamente alla Juve nella stagione 2009-2010 per ricoprire l’incarico di consulente di mercato, per poi lasciare definitivamente la società sei mesi dopo.
Sei anni dopo e due sentenze, Moggi attende l’ultimo grado di giustizia sportiva per conoscere il suo futuro. I cinque avvocati che sostengono l’ex direttore generale juventino non hanno voluto rilasciare dichiarazioni in merito alle loro aspettative in merito alla decisione che l’Alta Corte decreterà il prossimo 4 aprile, sebbene abbiano lasciato trasparire pessimismo. Sentenza già scritta? Forse, anche per questo i biglietti per l’Alsazia sono già pronti, destinazione Strasburgo.
Correggo una imprecisione riguardante Bettega: la parentesi come consulente di mercato riguarda la stagione post calciopoli, 2006/07.
Nel 2009/2010 (in effetti da fine dicembre 2009) Bettega rientrò con la qualfica di vice direttore generale.
Comunque entrambe le soluzioni gridano ancor oggi vendetta: Bettega avrebbe meritato, e meriterebbe tuttora, la qualifica di Presidente o, quanto meno, la sua vecchia qualifica di Vice Presidente.
Ma evidentemente il grande Bobby-gol risultava essere una figura troppo ingombrante per qualcuno che forse ambiva più al prestigio personale che non a quello di una gloriosa Società calcistica quale è la Juventus.
Bobby Bobby, perdona loro…