In casa Juve, considerando che le vicende di campo non possono esser l’imminente attualità dato il rinvio di Bologna-Juventus causa neve, ci si concentra su questioni di diversa natura guardando al passato, ossia alla funesta stagione 2005-2006, l’ultima con Fabio Capello in panchina, l’ultima con la triade in veste dirigenziale, l’ultima con la Juventus scudettata (29esimo tricolore) prima che scoppiasse lo scandalo Calciopoli e la Signora finisse negli inferi della serie B.
I bianconeri, però, non hanno ancora chiuso quel capitolo infausto e non lo farà finchè non otterrà giustizia, ed in tal senso ha annunciato che presenterà ricorso alla Corte d’Appello di Roma in merito alla decisione del Tnas, Tribunale Nazionale Arbitrato dello Sport, inerente l’assegnazione dello scudetto 2006, considerando che lo scorso 15 novembre si era dichiarato incompetente in merito all’istanza di revoca dell’assegnazione dello scudetto 2006, titolo finora rimasto all’Inter.
Di fronte alla chiusura da parte del Tnas, composto dal trio formato dal presidente Angelo Greco e dai due arbitri Dario Buzzelli ed Enrico De Giovanni, che aveva appunto deciso di non pronunciarsi, la Juventus ed i suoi legali hanno deciso di non arrendersi e soprattutto di portare avanti la questione scudetto, per non lasciare nulla di intentato in merito. In tal senso, il ricorso alla Corte d’Appello di Roma che, invece, è tecnicamente competente al fine di accogliere l’impugnazione del lodo del Tnas.
Così la Juventus prosegue la sua battaglia legale su due strade: da un lato, prosegue con l’esposto al Tar, chiedendo un risarcimento pari a 444 milioni di euro, dall’altro lato si rivolge alla giustizia ordinaria (alla Corte d’Appello) per provare ad ottenere quanto la giustizia sportiva non le ha dato, ossia la revoca dello scudetto 2006 al club nerazzurro. Ora con i ricorso alla Corte d’Appello si presentano due possibili soluzioni: la revoca dello scudetto all’Inter oppure il respingimento del ricorso, con la Juventus – rappresentata dall’avvocato Briamonte – che sarebbe già pronta a ricorrere in Cassazione.