NBA, Marc Gasol resta a Memphis. Paul-Clippers, questione di ore

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Marc Gasol, Memphis Grizzlies | © Ronald Martinez/Getty Images

Marc Gasol, centro spagnolo in NBA dei Memphis Grizzlies, fatello minore del più famoso Pau, ala grande dei Los Angeles Lakers (almeno fino ad ora), resterà con la franchigia del Tennessee per i prossimi 4 anni. I Grizzlies hanno infatti pareggiato l’offerta degli Houston Rockets che nella giornata di ieri avevano fatto pervenire all’agente del giocatore una proposta molto interessante da 58 milioni di dollari per 4 anni. Essendo un free agent con restrizione Memphis ha potuto trattenere il suo centro dandogli un contratto analogo. Marc, scelto dai Los Angeles Lakers al Draft del 2007, ha giocato solo ed esclusivamente con i Grizzlies nella Lega, visto che nel 2008 proprio i gialloviola che detenevano i suoi diritti lo scambiarono a Memphis per acquistare il fratello Pau. Beffati anche i New Orleans Hornets che, perso proprio ieri David West, accasatosi agli Indiana Pacers, avrebbero voluto sfruttare l’ampio margine salariale a disposizione per acquisire proprio Marc Gasol. Il forte centro iberico nell’ultima stagione è stato uno dei principali protagonisti dei Grizzlies, approdati dopo qualche annata buia nuovamente ai playoff, dove la loro corsa è stata fermata dagliOklahoma City Thunder in semifinale di Conference (dopo aver eliminato al primo turno per 4-2 la squadra con il seed numero 1 della Western Conference ovvero i SanAntonio Spurs). Le cifre d’altronde parlano chiaro: per lui 82 gare disputate (sempre presente) con 11.7 punti, 7 rimbalzi e 1.7 stoppate di media a partita nella regular season 2009/2010, numeri poi migliorati nei 13 incontri dei playoff chiusi a 15 punti, 11.2 rimbalzi e 2.2 stoppate di media. Una riconferma importante per i Memphis Grizzlies che ora puntano a migliorare decisamente l’ottimo campionato disputato lo scorso anno.

Marc Gasol, Memphis Grizzlies | © Ronald Martinez/Getty Images

Chris Paul intanto è sempre più vicino ai Los Angeles Clippers: nelle ultime ore c’era stato uno stop alla trattativa con New Orleans voluto, come già successo qualche giorno fa con i cugini dei Lakers, dal commissioner David Stern, che al momento deve fare anche le veci di Presidente degli Hornets dato che la franchigia della Louisiana appartiene alla Lega in attesa di nuovi investitori. Stern aveva bloccato l’affare con i Clips non convinto totalmente dalle contropartite tecniche del team californiano: Eric Gordon, Chris Kaman, Al-Farouq Aminu e una prima scelta (quella che i Clips hanno ricevuto da Minnesota) al prossimo Draft, un pacchetto molto invitante rispedito al mittente da Stern che voleva inserire nella trade un ulteriore giocatore, il giovane playmaker Eric Bledsoe. La contro proposta ha fatto infuriare la dirigenza losangelina che ha interrotto le trattative. Ma Chris Paul fa veramente gola ai “cugini” dei Lakers ed ecco che con una mossa a sorpresa i Clippers hanno messo sotto contratto il veterano playmaker Chauncey Billups, 35 anni, tagliato con la clausola “Amnesty” dai New York Knicks qualche giorno fa, acquisto che di fatto permette l’inserimento di Bledsoe nello scambio con gli Hornets. Ad ore si attende la nuova risposta di Stern che secondo molti esperti dovrebbe essere positiva per finalizzare l’affare. Il diretto interessato, Chris Paul, chiede ai Clippers garanzie in vista del futuro e comunque non rinnoverà il contratto sulla lunga scadenza con i rossoblu limitandosi ad attivare semplicemente la player option, ovvero un rinnovo annuale, opzione contemplata nel suo attuale contratto. Se i Clippers si riveleranno una squadra da titolo allora poi Paul firmerà l’estensione pluriennale, altrimenti se il progetto dovesse fallire potrà diventare free agent nell’Estate 2013 e sarà libero di andare dove più desidera.

Intanto David West spiega perchè Paul vuole andare via dagli Hornets e perchè lui stesso lo ha già fatto:

Oggi è dura lavorare senza un proprietario che possa dare una direzione, per questo ho visto subito difficile la mia permanenza a New Orleans. Ci sono stati vari eventi che hanno allontanato me e Chris Paul dalla franchigia. Se hai Paul, devi fare di tutto per fare felice il tuo uomo-franchigia. E allora non devi lasciar partire a cuor leggere il suo migliore amico, Jannero Pargo, e non puoi commettere l’errore di non consultare Paul in occasione della cessione di Tyson Chandler. Non ho nulla contro il suo sostituto, Emeka Okafor, ma la partenza di un giocatore come Chandler ha fatto vacillare le nostre illusioni, Jeff Bower avrebbe dovuto sentire i nostri pareri prima di queste operazioniDemps e Monty Williams ci hanno invece consultato per ogni scelta, ma ormai era già tardi

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