E fanno 4 su 7. Altro pareggio per la Juventus che nell’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A lascia per strada altri due punti importanti facendosi rimontare per due volte il vantaggio da un Genoa che non si è mai arreso. In uno Juventus Stadium esaurito, brilla finalmente Matri, autore della doppietta bianconera ma, in contrasto, si registra un’altra partita da insufficienza piena per Chiellini, colpevole in entrambi i gol genoani. Malesani sorprende tutti con la decisione di lasciare in panchina Kucka e dare spazio dal primo minuto a Seymour davanti alla difesa infoltendo il centrocampo preferendo la duttilità tattica di Merkel alla fantasia di Jorquera. Il tedesco si rivelerà la chiave tattica di successo per il Genoa eseguendo alla lettera il compito affidatogli dal tecnico rossoblu facendo da collante tra centrocampo e attacco infastidendo la manovra di Pirlo e supportando, in fase di possesso, Palacio isolato là davanti. Tutto confermato invece per Conte che torna al 4-2-4 bocciando sia Krasic che Elia scegliendo Estigarribia come esterno alto oltre a Pepe e affiancando Matri a Vucinic in attacco. La scelta si rivela azzeccatta perchè dopo appena 6 minuti la Juve va già in vantaggio, Pirlo esegue uno schema su un corner servendo al limite dell’area Marchisio che conclude di prima intenzione, sulla traiettoria della palla si trova Matri che corregge in rete tagliando fuori il portiere Frey. Vantaggio meritato per i bianconeri entrati in campo con una grande determinazione e che legittimano il risultato nei primi 20 minuti di gioco. Il Genoa prende le misure e comincia ad uscire fuori guadagnando metri su metri, il pari giunge alla mezz’ora quando Merkel se ne va sulla sinistra e serve un cross preciso per la testa di Marco Rossi che solo in area di rigore schiaccia di testa e supera Storari per l’1-1. Colpevole però Chiellini che lascia il capiano rossoblu libero di staccare di testa indisturbato. Juve colpita ma non accusa il colpo perchè poco prima della fine del primo tempo su un erroraccio di Veloso, Vucinic avrebbe l’opportunità di riportare avanti la Vecchia Signora involandosi verso la porta avversaria ma il tiro dell’ex attaccante della Roma è troppo centrale e viene respinto da Frey. Che Conte striglia i suoi negli spogliatoi si capisce sin dai primi minuti della ripresa, la Juve preme sull’acceleratore alla ricerca della seconda rete, ci prova ancora una volta Matri dopo una sgroppata di Pepe ma è ancora Frey a dire di no mandando in calcio d’angolo. Il gol è nell’aria e arriva puntuale al minuto 58 quando su un passaggio di Vucinic, Pirlo ha l’intuizione geniale di fare velo per Matri che ben appostato al centro dell’area di rigore non sbaglia e trafigge l’estremo difensore genoano. Juve di nuovo avanti per il delirio dei 40 mila spettatori di fede bianconera che cominciano ad assaporare il gusto dei 3 punti e il primato solitario in classifica. Conte ridisegna la squadra e passa ad un più prudente 4-5-1 togliendo un esterno, Estigarribia, per un mediano, Pazienza, per dar man forte nella zona nevralgica del campo a Pirlo e Marchisio, e retrocedendo Vucinic e Pepe sulla linea dei centrocampisti nella fase di non possesso, Malesani corre ai ripari e inserisce Caracciolo per Jankovic, per dare più peso in attacco, e Kucka per Seymour. Merkel mette i brividi ai tifosi di casa quando di testa coglie la traversa sugli sviluppi di un calcio di punizione, Malesani ci crede e si gioca la carta Jorquera nel finale mentre invece sul fronte opposto Krasic, il grande escluso, prende il posto di uno spento Vucinic. Ed è proprio a 5 minuti dal termine che viene premiato il coraggio del tecnico del Grifone perchè l’azione che porta al pareggio viene confezionata dai tre giocatori entrati nella ripresa: Jorquera effettua un lungo cros dalla sinistra sul secondo palo per Kucka, lo slovacco spizza la palla di testa e Caracciolo si avventa come un avvoltoio, pardon, come un Airone beffando Bonucci e Storari in uscita. Ancora una volta, però, è palese l’errore di Chiellini che lascia Kucka libero di saltare e colpire la sfera, poi la marcatura sbagliata di Bonucci sull’attaccante genoano e l’uscita un pò avventata di Storari completano il pasticcio. La Juve accusa il colpo e barcolla nei minuti finali rischiando addirittura il colpo del ko, Storari questa volta si fa trovare pronto sulla conclusione potente da fuori area di Jorquera, poi sul corner è ancora Caracciolo che gela per un attimo lo Stadium mandando alto da due passi. Finisce così 2-2. La Juventus esce tra i fischi del proprio pubblico, i primi della gestione Conte. Martedì c’è la Fiorentina per un’altra gara in casa, questa volta i 3 punti sono necessari per affrontare con la giusta carica e concentrazione le due trasferte consecutive terribili con che l’ aspettano in sette giorni con Inter e Napoli che ci diranno se questa Juventus potrà lottare davvero per lo scudetto o, perlomeno, per le posizioni di testa. Il Genoa invece torna a casa con il morale alto e con la consapevolezza di aver strappato un punto importante in un momento delicato del campionato, merito soprattutto di Malesani che ha preparato una partita (quasi) perfetta.