Napoli: l’orgoglioso Donadoni e l’indomabile Lavezzi

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Napoli aspetta con fermento il match di domenica prossima contro l’Udinese per riuscire a capire il suo reale valore, la batosta subita nella scorsa giornata a Genova dai terribili ragazzi di Gasperini ha lasciato strascichi che vanno al di là del risultato. E’ stato da subito messo in discussione l’operato di Donadoni, accusato per aver lasciato in panchina il Pocho Lavezzi e Gargano e per non aver saputo legger bene la partita con il vantaggio di uomini e gol. C’è da dire , a parziale scusante, che l’operato dell’arbitro ha influito enormente sul risultato ma quando finiscono le colpe dell’arbitro iniziano quelle alla squadra incapace di reagire al primo colpo degli sfidanti.

Roberto DonadoniE’ discutibile anche il comportamento societario in sede di campagna acquisti, grandissimi colpi in entrata ma la mancanza di un laterale sinistro di ruolo rischiano di far diventare la squadra mozza in una zona del campo e le cessioni di Vitale e Mannini fanno aumentare le perplessità. Iniziano a venire i dubbi se in una piazza cosi calda e focosa abituata ad esaltarsi e a sopportare le bizze fuori dal campo di Maradona sia il giusto posto per Donadoni che fa della disciplina e del rispetto delle regole la base del suo lavoro. Ne è un esempio il rimprovero in pubblica piazza con susseguente multa per Lavezzi arrivato con mezz’ora di ritardo in allenamento, l’argentino è il valore aggiunto dei partenopei e forse dovrebbe esser pungolato e coccolato per convincerlo a far qualcosa in piu la domenica per aiutare la squadra, forse questi atteggiamenti rigidi potrebbero invece farlo allontanare dagli obiettivi societari cosi come successo la scorsa estate

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