Nulla di nuovo all’orizzonte: “se segno non esulto”. Una frase spesso pronunciata dai vari ex delle varie squadre del nostro campionato, alla vigilia dei ritorni negli stadi che li hanno amati ed osannati, ostentando una parvenza di rispetto nei confronti delle tifoserie avversarie, verso le quali si rivolgevano – fino a pochi mesi prima – per esultare. Una frase non originale, ma pronunciata anche da Adrian Mutu alla vigilia del match fra Cesena e Fiorentina, in programma alle 12.30 al Manuzzi di Cesena. Una partita amarcord per il rumeno, che per anni ha vestito la maglia Viola, fra alti e bassi legati ad infortuni e questioni doping, ma stringendo un forte legame con la tifoseria e la città. Perciò, Adrian promette ai suoi ex tifosi di non esultare se dovesse far gol, una magra consolazione comunque. Ma la vigilia del match è anche l’ occasione per stilare un bilancio dei suoi cinque anni in Viola, nei quali il rumeno racconta di aver stretto un forte legame con tutto l’ambiente, al punto che avrebbe voluto restare in Toscana se la società non avesse deciso che era opportuno terminare il suo ciclo. A Cesena, però, Adrian ha trovato un ambiente tranquillo, a misura d’uomo, ideale in questo momento della sua vita, come lui stesso precisa. Una situazione in cui ha scoperto anche i “piccoli piaceri della vita”, come la cucina: ecco perchè si è presentato in conferenza stampa con una mano fasciata. Nessun incidente di campo, ma solo una scottatura con l’olio bollente fra i fornelli. Unico rammarico per Mutu sarà l’assenza dell’amico ed ex compagno di reparto Alberto Gilardino, ancora infortunato, con il quale è rimasto in contatto, ed al quale è rimasto vicino anche dopo l’infortunio, mentre lo trasportavano all’ospedale di Udine. Un’assenza che toglie incisività all’attacco Viola, che, però, Mutu teme ugualmente data la presenza di Jovetic, che definisce “un grande giocatore”. Mutu vs Fiorentina: il pranzo della Domenica sarà senz’altro gustoso.